1. Una femmina all’asta


    Data: 10/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    Finora non ho mai affrontato temi legati al BDSM. Lo spunto stavolta è venuto da una coppia di amici di A69, che se lo desiderano potranno dichiararsi nei commenti. Buona lettura e commentate numerosi.
    
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    «Quello al centro con la giacca blu» le ordinò Max, serissimo.
    
    Ginevra si voltò a guardare e sentì stringersi lo stomaco.
    
    «Non lui, ti prego.»
    
    Era un bel ragazzo, il più carino di quelli appoggiati al banco del bar, ma il solo guardarlo la terrorizzava. C’era qualcosa di inquietante in lui: forse il sorriso gelido da predatore, forse i movimenti tanto controllati da sembrare meccanici, forse gli occhi così chiari da ricordare la tundra siberiana spazzata dallo juzhak...
    
    Non avrebbe saputo dire esattamente perché la spaventasse così, sta di fatto che avrebbe preferito di gran lunga l’uomo grasso e sudato arrivato ormai alla terza birra.
    
    «Voglio che sia lui» insistette Max. «Vai lì, presentati e offriti. Specifica che potrà fare di te quello che vorrà.»
    
    «Ti prego» cercò di opporsi lei, sentendo la paura crescerle nello stomaco come un cancro. «Non è meglio il grassone ubriaco?»
    
    «No.
    
    Fai quello che ti ho ordinato.»
    
    «Non me la sento, amore, non posso proprio.»
    
    Max la guardò senza espressione, ma Ginevra percepì ugualmente la sua rabbia, dissimulata con grande abilità ma non tanto da ingannarla. Sembrava rilassato e tranquillo, ma era furioso. Lo conosceva troppo bene per non saperlo.
    
    «Ultima possibilità. Non ce ne saranno ...
    ... altre.»
    
    Ginevra abbassò lo sguardo sul tavolino con i resti della colazione, caffè nero per Max e ginseng per lei, e non rispose.
    
    «Vai in macchina e aspettami lì» disse, calmissimo.
    
    «Sì, amore. Vuoi… vuoi che metta il plug mentre aspetto?»
    
    «No. Aspettami e basta. A casa faremo i conti.»
    
    La spessa canna di bambù calò con forza sulle natiche di Ginevra, che strinse i denti per non urlare. Aveva meritato la punizione e sapeva di non avere diritto di lamentarsi per nessun motivo e, a dirla tutta, il dolore le piaceva.
    
    Max le infilò un dito nella vagina e, sentendola bagnata, completò d’impeto la serie di quindici scudisciate.
    
    «Non hai emesso un lamento» commentò, osservando i glutei attraversati da strisce rosso fuoco.
    
    «Ho pienamente meritato la punizione» disse piano Ginevra. «Ho disobbedito a un tuo ordine.»
    
    Max sorrise, anche se non con gli occhi, che rimasero freddi.
    
    «Pensi che questa sia la punizione per ciò che hai fatto al bar?» le chiese in tono neutro.
    
    «Io…» mormorò lei, confusa, dapprima senza riuscire a completare il pensiero. «Quello che ho fatto è troppo grave» riprese poi. «Non credo sia sufficiente.»
    
    «È già qualcosa che tu ne sia consapevole» approvò lui. «Domattina vai al Silk Body e fatti fare un trattamento intensivo: scrub corpo, depilazione, il pacchetto completo, senza badare a spese. Poi passa al sexy shop e prendi un vestito nuovo. Sai come mi piacciono. Ti voglio al massimo della forma.»
    
    «Sì, amore. Tutto quello che vuoi» mormorò ...
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