1. La festa privata


    Data: 07/04/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: theclash, Fonte: Annunci69

    ... sorridendo e di suo mi rispose: "finalmente stasera andiamo alla nostra prima festa privata". Era eccitata come una bambina in procinto di andare alle giostre.
    
    
    
    Il navigatore dettava la strada e noi chiacchieravamo, alternando discorsi seri a sconcerie tipiche del nostro anomalo rapporto.
    
    Dopo quasi due ore uscimmo dall' autostrada e mi fece fermare, estrasse il cellulare e iniziò a massaggiare. L' interlocutore le diede le inviò una posizione. Eravamo eccitati, poiché era il nostro primo party e perché quest' aria di mistero sul luogo e sull' indirizzo ci rendeva ansiosi. Mancavano 15 km ed eravamo un po' in ritardo.
    
    La posizione ci portò in una zona industriale e cominciammo a interrogarci se non fosse stato uno scherzo o se non avessimo sbagliato qualcosa. Fermi sulla posizione, squillo il suo telefono, dall' altro capo un uomo, molto gentile e affabile, le chiese se eravamo davanti ad un' azienda e lei rispose di sì. Ci venne indicato di svoltare L' angolo e proseguire dritto fino al piazzale dove c' erano varie auto.
    
    Nel piazzale c' erano un po' di macchine e sulla porta di un capannone, ad attenderci un uomo sulla cinquantina, Matteo, vestito casual e sorridente. Ci presentammo entrando e salimmo al primo piano, sul pianerottolo, ad attenderci, Barbara, la moglie di Matteo, non molto alta, ma curvy al punto giusto, con un vestitino supersexy, che urlava: toglimi, toglimi. Bionda occhi azzurri e con un seno oversize; a parte le tette, l'esatto opposto di ...
    ... Loretta.
    
    Ci spiegarono che la location era di loro proprietà e ne avevano adattato un piano, per fare festicciole tra amici, che dentro c'erano una quindicina di coppie, qualche singolo e si poteva fare tutto, tranne fumare, utilizzare stupefacenti e esagerare con L' alcol. Alle loro spalle due porte, in metallo, tipiche dei fabbricati industriali, una più grande è una più piccola. Ci fecero entrare nella piccola, precisando che era gli altri ospiti lì avremmo dopo. Era una stanza in cui avevano ricavato uno spogliatoio e un paio di docce. Tutto molto pulito e ordinato.
    
    Matteo e Barbara continuavano a far domande su di noi, su qual esperienze avessimo avuto e su quali locali per scambisti avessimo frequentato. Un educato terzo grado, per capire chi fossimo, la cosa mi infastidiva, ma lo comprendevo.
    
    "Bene" disse Barbara facendoci uscire dallo spogliatoio. " Se vi fa piacere fermarvi siete nostri ospiti e ci accomodiamo di là", indicando la porta più grande.
    
    
    
    La parte del salone a vista era molto grande, abbastanza spoglio, qualche tavolo con il buffet, uno stereo che suonava commerciale e qualche spot che si accendeva a ritmo con la musica molto bassa, alcune sedie contro i muri e altre in mezzo alla sala a formare un cerchio. Nessun divanetto, ne poltrona. Una parte della sala era chiusa da un tendone di stoffa molto spesso che non lasciava intravedere oltre.
    
    Circa una quindicina di coppie, assortite per età ed abbigliamento, chiacchieravano a gruppetti o ...
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