1. Come i cavoli a merenda


    Data: 07/04/2021, Autore: Lui9010, Fonte: RaccontiMilu

    ... mani sul petto, si lascia scivolare lentamente su di me fino a lasciarsi penetrare completamente. &egrave la sensazione appagante, mi sento completamente intrappolato da lei.
    
    Con gli occhi chiusi, tenendo le mani sul mio petto e facendo leva sulle sue ginocchia inizia ad andare su e giù, dapprima lentamente, poi sempre più rapida. Socchiude la bocca ed emette un piccolo gemito. La visione del suo seno che mi balla davanti &egrave splendida. Sento che sto per perdere il controllo e le do una sculacciata sulla natica.
    
    – ‘Ah!’ – un urletto esce dalla sua bocca.
    
    – ‘Vai piano, non abbiamo nessuna fretta’
    
    Mi guarda un po’ indispettita ma rallenta. La afferro per i fianchi e le impongo un ritmo più lento. Continua a mugolare, incapace di trattenersi.
    
    Dopo qualche secondo di questa lenta danza la interrompo.
    
    – ‘Voglio prenderti da dietro’
    
    Mi sorride e si fa da parte. Ci alziamo entrambi e ci portiamo dietro il divano. Si piega lentamente in avanti, poggia le mani sul divano e divarica leggermente le gambe. Ogni suo movimento &egrave lento e studiato. Poggio la punta del mio membro all’ingresso della sua vagina e rimango in attesa. Lei si inarca verso di me, quel tanto che basta per sentirmi appena dentro di lei.
    
    Le afferro i fianchi e comincio a dare delle spinte poderose alternate da pause molto lunghe. Non appena intuisce qual &egrave il ritmo che ho intenzione di dare la sento sussurrare – ‘Oh Dio”
    
    Un suono gutturale esce dalla mia gola a ogni ...
    ... spinta che do. Il suono delle mie cosce che sbattono sui suoi glutei mi rimbomba nelle orecchie. Sento qualche goccia di sudore lungo una tempia. Sono consapevole che non riuscirò a resistere ancora tanto, stringo ancora di più le mani sui suoi fianchi e inizio a intensificare il ritmo delle mie spinte, deciso a non fermarmi fino a quando non avremo raggiunto entrambi l’apice.
    
    Proprio in quel momento lo squillo del citofono ci coglie di sorpresa. Restiamo entrambi immobili, con lo sguardo verso l’apparecchio.
    
    – ‘Aspettiamo qualcuno?’ – le chiedo.
    
    – ‘No, nessuno’
    
    – ‘Sarà qualche venditore porta a porta, ignoriamolo’ – le dico ricominciando a muovermi molto lentamente.
    
    – ‘Mmm” – la sento mugolare.
    
    D’improvviso si sfila da me, si rimette in posizione eretta e si avvia verso il citofono.
    
    – ‘Rispondiamo, non si sa mai’.
    
    Sbuffo alzando le braccia al cielo, la mia erezione ancora in bella vista. Lei si volta a guardarmi e notando l’espressione di disappunto sul mio volto cerca di rassicurarmi.
    
    – ‘Vedrai che hai ragione tu, solo qualche secondo di pazienza e ti salto di nuovo addosso’.
    
    Prende la cornetta del citofono in mano e la accosta all’orecchio.
    
    – ‘Chi &egrave?’
    
    Subito dopo la vedo sgranare gli occhi e spalancare la bocca.
    
    – ‘…Ma certo, salite!’ – la sento esclamare.
    
    Rimette a posto la cornetta del citofono e mi dice:
    
    – ‘Sono Mara e Luciano, stanno salendo! Sbrigati a rivestirti!’
    
    – ‘Che palle’ Ma perché diavolo sono venuti senza ...
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