1. Come i cavoli a merenda


    Data: 07/04/2021, Autore: Lui9010, Fonte: RaccontiMilu

    ... secca. Cammino lentamente verso di lei, controllando ogni movimento. Giro attorno al divano, poggiando la giacca su un bracciolo. Mi allento un po’ la cravatta e finalmente arrivo davanti a lei. Le metto delicatamente le mani sui fianchi, la avvicino a me e la bacio appena sulle labbra.
    
    – ‘Ciao amore.’ – sussurro anche io. – ‘Direi che l’ho ammirato abbastanza, tu che dici?’ – le dico indicando con lo sguardo la mia erezione.
    
    Le scappa una mezza risata e mi getta le braccia al collo. A quel punto i miei freni cedono: la lingua cerca la sua bocca e al contempo afferro a piene mani i suoi glutei per prenderla in braccio. Mi si aggrappa con le gambe attorno alla vita e comincia a strusciarsi avidamente. Un suono gutturale esce dalla mia bocca, mentre le nostre lingue si aggrovigliano.
    
    Mi dirigo verso il più grande dei due divani in soggiorno e, una volta lì, mi abbasso leggermente, mollo la presa e la lascio quasi cadere. Distesa lì, i miei occhi continuano a vagare sul suo corpo, mai sazi di quella vista.
    
    La fretta si impadronisce di me, comincio a sciogliere la cravatta più velocemente che posso, ma faccio fatica per via dell’agitazione che ho in corpo.
    
    – ‘Che stronza che sei, guarda come mi hai ridotto” – le dico, continuando a mangiarmela con gli occhi.
    
    Lei, per tutta risposta, allarga lentamente una gamba fino a poggiarla sulla spalliera del divano e sorride con un dito tra i denti. Sa perfettamente come farmi andare su di giri, e lo sta facendo molto ...
    ... bene.
    
    Finalmente riesco a liberarmi della cravatta e passo a sbottonare la camicia.
    
    – ‘Togli quelle mutande, ti voglio vedere tutta nuda’
    
    Senza alcuna fretta, continuando a sorridere, si solleva sui talloni e si sfila lentamente il perizoma. Me lo lancia in faccia e scoppia a ridere.
    
    – ‘Mi piace vederti così in affanno’ – e così dicendo allarga nuovamente le gambe per farsi ammirare.
    
    La sua passerina, molto curata, &egrave un’opera d’arte.
    
    Quando finalmente riesco a togliere, non senza qualche difficoltà, anche pantaloni, mutande e mocassini, mi siedo sul divano. Poggio le spalle alla spalliera e faccio un bel respiro per tentare di allentare la pressione accumulata.
    
    Finalmente mi volto verso di lei e le dico – ‘Vieni su’.
    
    Il suo sguardo si fa serio, si mette prima a sedere, poi in ginocchio sul divano, fino a posizionarsi a cavalcioni su di me. I suoi seni sono esattamente di fronte al mio viso, posso finalmente ammirarli da vicino. Rimane ritta così davanti a me, consapevole dell’effetto che fa. Strofino il mio naso contro uno dei suoi capezzoli, ormai turgidi. La sento sospirare. Si abbassa fino a farmi sentire la sua passerina bagnata sulla punta della mia erezione. Le succhio un capezzolo, lo mordicchio. Con una mano afferro l’altro seno, lo accarezzo, lo palpo fino a stringere il capezzolo fra le mie dita. Si lascia sfuggire un piccolo gemito.
    
    Siamo entrambi tesi al massimo. Finalmente lei decide che abbiamo giocato abbastanza e, poggiandomi le ...
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