1. Desideri – parte terza di tre


    Data: 07/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    ... lasciata travolgere dall’inculata/scopata, la mia rabbia residua (se ancora ve n’era), i miei timori si dissolsero, ero solo eccitato guardando due splendide femmine che godevano.
    
    Qualche volta Manu si chinava a sditalinare un po’ l’amica, ma di massima continuò ad incularla, sputando spesso sul fallo, come un uomo per lubrificare e smise solo quando fu davvero esausta; Cristina venne diverse volte e forse per la prima volta, da quando la conoscevo la vidi davvero “nuda”, venne bagnandosi oscenamente, (o “osceanalmente”, come ebbe a dire Manu più tardi), goderono entrambe a giudicare dalle tre macchie umide sulle lenzuola.
    
    Io rimasi lì eccitato e fremente, tremante e voglioso, desideroso di una conclusione, di una qualsiasi conclusione… e questa arrivò.
    
    Cristina si alzò nuda, scese dal letto e incedendo con passo malfermo verso di me ancora seduto sulla poltrona, si chinò facendo sfiorare con un suo seno la mia guancia in una sorta di carezza, lo fece apposta lo so, poi si chinò sul mio orecchio – vai è tua e solo tua, ti aspetta … grazie ora tocca a voi, se lo vorrete sapete come trovarmi. - mi baciò sulla guancia e raccolse i suoi vestiti uscendo dalla stanza, un po’ come aveva fatto Daniele, beh non proprio a dire il vero, aveva voluto rassicurarmi e dirmi che era tutto a posto, tra di noi e con Manuela.
    
    La porta si chiuse, era andata a rivestirsi di là, a ripensarci è davvero strana questa forma di privacy, in fondo l’avevo vista nuda, e lei me, e scopata ...
    ... molte volte, ed ora l’avevo vista accoppiarsi con la mia donna, forse aveva voluto solo lasciarci soli.
    
    Lento mi spogliai lasciando cadere a terra i vestiti, rimpiazzandone la presenza di quelli di Cristina che era appena uscita, guardavo il mio amore disteso sul letto, ancora con lo strapon indosso, ansante sfinita, non avrei accettato un rifiuto, non ne avrei ricevuto mai uno da lei.
    
    Salii sul letto, la baciai nel viso sudato, poi accostai il mio cazzo alle sue labbra, lenta ruotò la testa per predisporsi ad accoglierlo in bocca, solo qualche pompata per inumidirlo.
    
    La liberai dello strapon e ne aprii le cosce, passivamente mi lasciò fare, sprofondai in lei con la gratitudine di chi entra in una vasca di acqua calda dopo una intensa giornata di lavoro, mi mossi dentro di lei con la dolcezza di un amante che sa di deflorare, lasciai che l’eccitazione la risvegliasse, la riportasse a me in tutta la sua coscienza, prima di cambiare ritmo.
    
    Poi mi abbandonai all’eccitazione e la presi con tutta la voglia di cui ero pregno.
    
    Facemmo l’amore finché non si addormentò, umida tra le gambe del mio sperma e del suo piacere a bagnarmi la coscia contro cui aveva preso dimora, abbracciata al mio fianco.
    
    Dio benedica i sabati mattina, mi svegliai sul tardi, troppo per colazione, troppo presto per pranzo, Stavo per alzarmi con il pensiero di curiosare tra frigo e dispensa le varie opzioni, quando si sveglia lei pure, mi guarda, cerca il mio sguardo, cerca una risposta, la ...
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