1. Desideri – parte terza di tre


    Data: 07/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    ... significativo di una “certa situazione” poi.
    
    La vita non è un film, no ragazzi, non ebbi una violenta erezione, non mi eccitai come una bestia, no non mi spoglia e mi buttai in mezzo a quel terzetto reclamando la mia parte di bocche culi e fiche femminili, non pretesi la reciprocità di femmina a quell’uomo sul mio letto, no nulla di tutto questo.
    
    Semplicemente mi sentii morire dentro e basta, uscii fuori di casa con più gelo nel cuore di quanto freddo facesse fuori, non presi altro che il mio soprabito ed il portafogli e andai fuori di casa, vagai per alcune ore, poi circa alle sette andai a suonare al campanello di Daniele.
    
    Mi diede del latte caldo, si rifiutò di darmi del caffè, preparò il divano e se ne andò a lavorare, dopo essersi assicurato che mi fossi sdraiato.
    
    Il sesso con Cristina, quando lo facevamo, prima dell’inizio delle nostre (o dovrei dire mie) disavventure lavorative/finanziarie era decisamente buono o così credevo.
    
    Ero sempre stato molto attento al suo piacere, e lei si negava quasi mai, il culo lo concedeva poco e con riluttanza, i suoi pompini erano spettacolari, lo facevamo con una certa regolarità ed era soddisfacente per entrambi (non lo sostenevo solo io), allora non potevo saperlo, ma mancava qualcosa, quello che ho oggi, una sorta di assenza di timori a mostrarmi del tutto anche nelle mie insicurezze, dovevo apparire forte e pronto a resistere a tutto.
    
    I fatti dimostrarono, signori della corte, che ero sulla strada sbagliata e ...
    ... avrei pagato caro il prezzo di questo atteggiamento, anzi lo avremmo pagato entrambi.
    
    Il resto è storia, Cristina la notte stessa, quando i suoi amici se ne andarono, vide il trolley, nell’ingresso, pensò di chiamarmi al cellulare, ma poi non sapendo che scrivere o dire non lo fece, io interpretai al mio risveglio quella mancanza come la fine di tutto.
    
    Ci mettemmo due settimane prima di rivederci di persona e trovare il coraggio di guardarci in faccia, provammo a fare la pace, finimmo a letto e lì facemmo i conti.
    
    Tutto il risentimento provato da l’uno verso l’altro riemerse cercando sfogo in un sesso violento, eccitante, ma haimè non così appagante su un certo piano.
    
    Certo eravamo eccitati come non mai, ma in ogni azione era come se cercassimo una rivalsa nei confronti dell’altro: lei mi piantò le dita nel culo (e le sue unghie non erano neppure troppo corte) mentre le ero sopra, rigirandole esattamente come un carnefice farebbe con la lama di un coltello in una ferita mortale. Io la inculai a secco senza troppe cerimonie e tirandole i capelli sino all’inverosimile all’indietro, sino a farla lacrimare e sordo ad ogni sua protesta.
    
    No, non eravamo pronti a perdonare, non eravamo pronti a perdonare noi stessi, figuriamoci l’altro, ci lasciammo, com’era prevedibile: lei non mi amnistiò la cecità delle mie assenze, io il non avermi sostenuto in un momento difficile, ma quella notte lasciò il segno, perlomeno per me di sicuro.
    
    Mi ero eccitato come mai in vita mia, ...
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