1. Ho tradito il mio ragazzo con un avversario (parte v)


    Data: 06/04/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    ... lamentavo, e mi portò in salotto scaraventandomi sul divano. Io mi girai stupefatta da quella violenza. Stupefatta ma piacevolmente colpita. Lo fissai avvicinarsi, mentre il suo cazzo se ne stava eretto librandosi nell'aria come se avesse vita propria. I miei umori lo avevano reso lucido e magnifico. Ero talmente bagnata che glielo avevo reso fradicio, e delle gocce scendevano e cadevano per terra sul mio pavimento.
    
    - Dobbiamo mettere un asciugamano, mia madre ci tiene al palchetto e a questi divani – dissi riprendendo fiato e fissando l’oggetto del mio piacere.
    
    - sai il cazzo che me ne frega? – cominciò a toccarsi fissandomi.
    
    Io ebbi un moto di orgoglio – Sei irrispettoso nei miei confronti, questa è casa mia –
    
    - Quando mi hai invitato conoscevi i rischi. E sei capace di rasarti completamente? Quella striscia sottile che ti lasci ogni volta non mi piace –
    
    Sgranai gli occhi per lo stupore. Non riuscii nemmeno ad incazzarmi per ciò che era appena stato detto. Fui colta alla sprovvista. Là fuori c’erano ragazzi che facevano la fila per venire a letto con me, e questo stronzetto impertinente mi criticava pure?
    
    - Me lo ha chiesto il mio ragazzo… - riuscii a rispondere debolmente.
    
    - Io non sono il tuo ragazzo. O sbaglio? – mi chiese Marco, avvicinandosi verso di me, ancora seduta sul divano.
    
    Io non risposi, fissandolo mentre si avvicinava.
    
    - Il tuo ragazzo è in grado di darti simili piaceri? – mi chiese afferrandomi di scatto una mano e portandola ...
    ... sulla sua asta. Ce l’avevo di fronte. Lucido di umori. Pulsava come una pompa dell’acqua. Le vene gonfie lo avevano trasformato in una scultura esotica.
    
    Lo impugnai forte e risposi di no.
    
    - E allora vedi di farmi contento se non vuoi tornare a scopare con lui… - disse lui, che dichiarò concluso il discorso, tirandomi su e infilandomi il cazzo tra le cosce. Lo sentii scorrere a contatto con le mie labbra vaginali. La sua asta era spessa e bollente e in automatico le mie labbra parvero volerlo mordere. Sentii nuovamente i miei umori cominciare a defluire e a colargli su tutto il suo uccello che continuava a strusciarsi contro di me.
    
    Odiavo quello sua sicurezza e sfacciataggine. E avrei voluto fargli abbassare la cresta, ma non era quello il momento.
    
    Spostò una mano, dal mio culo tra le mie cosce.
    
    - Non puoi farne a meno vedo – sentenziò. Quanto era vero. Ma preferii non rispondere.
    
    Mi fece girare e mi mise in ginocchio sul divano. Io appoggiai i gomiti sullo schienale e sentii le sue mani divaricare le mie chiappe. Era talmente voglioso che non si era nemmeno degnato di slacciarmi il reggiseno.
    
    La sua lingua percorse una strada apparentemente molto breve, ma che a me sembrò una eternità. Dalle labbra vaginali passò al mio buco del culo. Dio santo, mi stava leccando dove nessuno ci aveva mai nemmeno infilato un dito. Non che io volessi certo. Tutto d’un tratto fu una fastidiosa nuova sensazione, poi piacevole e incredibilmente particolare. La sua lingua si fece ...
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