1. Necessità di ristorarsi


    Data: 05/04/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... lussuosi di questo villaggio, perché ho voglia di stare all’aria aperta, di lasciarmi dondolare dalla calura che annebbia perfino i contorni, dando a qualsiasi cosa un aspetto irreale &egrave di gran lunga migliore, dato che persino il tempo sembra indebolirsi e rallentare. I sensi, anche quelli sopiti nella calura, visto che si può addirittura spegnere il cervello e rilassarsi, parlare di nulla in buona compagnia soprattutto femminile: sorrisi larghissimi e costumi ridotti che lasciano ben poco margine all’immaginazione. Già, l’immaginazione, vederti sdraiata languidamente al sole e accarezzarti con lo sguardo sulla tua pelle abbronzata, indugiando oziosamente fra le pieghe allusive e provocanti del tuo slip bagnato probabilmente di sudore.
    
    Noto che in seguito ti rialzi, bruna statuaria e incurante dei miei occhi che ti strapperebbero quel nulla color del fuoco che indossi, il tuo passo adesso &egrave un ondeggiare depravato e lascivo o almeno così mi sembra, mentre t’avvicini accidiosa e svogliata alla vasca, assaggi con la punta del piede la frescura dell’acqua, mentre io all’improvviso sento il bisogno di rinfrescare almeno la mia gola. Afferro celermente il mio bicchiere ghiacciato e t’osservo mentre ti concedi la delizia del fresco, t’immergi lentamente, poi emergi espirando dalla bocca. Guardo la tua bocca e le tue labbra, adesso non ho più sete, il mio bicchiere &egrave in mano, intatto. Ho fame di te, delle tue labbra floride e polpose che vorrei mordere con le ...
    ... mie, leccando golosamente tutte le goccioline d’acqua e di sudore salata che le adornano come una primitiva corona. A dire il vero sei tu che io vorrei bere ingordamente con le mie labbra sulle tue labbra, fino a farti tremare di piacere, mugolare un desidero e infine gridare un orgasmo. Dopo scendo dallo sgabello e prima ancora di rendermene conto, le mie gambe hanno preso la direzione della vasca, io cammino deciso verso la meta e intanto mi delizio ancora a osservarti mentre nuoti, lenta e sicura come una divinità. Arriviamo quasi insieme al bordo opposto e qui mentre t’immergi per poi riaffiorare sistemandoti i capelli, io m’avvicino alla vasca, giacché tu sorpresa mi guardi materializzarmi nel caldo, a quel punto io ti sorrido con la mia espressione un po’ fanfarona e t’allungo il calice:
    
    ‘Sei veramente un’autentica e genuina incantatrice, trovo che il cocktail ti piace ghiacciato’.
    
    Io t’osservo controluce alla soglia di quei trentanove gradi. Il contrasto &egrave netto, perché polverizza annichilendo gli attimi che uso per respirare adagio intanto che sono appoggiata al bordo blu della vasca. Guardo il tuo bicchiere, le goccioline al di fuori di esso sono intatte, in quanto non hai bevuto neppure un sorso. Forse lo hai portato proprio per me, io ti sorrido, giro la testa e osservo il bar. Le signore ben equipaggiate d’accessori attualmente ci guardano, forse aspettano che tu possa fare una brutta figura per poterti insultare, visto che lo hai appena fatto con loro ...