1. La puttana di fine leva


    Data: 05/04/2021, Categorie: Tradimenti Autore: mimino, Fonte: Annunci69

    ... indossava un giacchino di pelle nera, pantaloni da cavallerizza dentro gli stivali e un paio di guanti sempre di pelle nera. Impugnava il suo frustino come una cavallerizza e mentre lasciò andare un colpo sul culo di lui, i suoi capelli, lunghissimi, ondeggiavano al vento seguendo il movimento del colpo. Il primo colpo fu debole. “Più forte, ho detto! O devo farmi sentire su di te come devi fare?” disse lui e lei diede subito un gran colpo che lo fece sobbalzare e lo fece mugolare “forza, forza, dai! Oh… siii.. così, brava!” ed intanto lei gli dava un’altra frustata sulla schiena e lo colpì un’altra volta e poi ancora lo colpi e lo ricolpii come e dove voleva lei, battendogli natiche, schiena, gambe e genitali. Quel carosello durò alcuni minuti, finchè ‘la padrona’ decise che era ora di cambiare gioco e cominciando a dimenare il culo, si diresse verso il letto, dicendo che lui era il suo schiavo e gli ordinò di stendersi sul letto. Non appena lui fù sul letto, lo legò rapidamente i polsi con una lunga corda ai bordi del letto e poi legò anche i piedi allo stesso modo. Appena finito di immobilizzare il suo ‘schiavo’, lei si tolse tutto da dosso e rimase nuda, solo con il frustino in mano. Da dietro potevo vedere un maestoso culo. Poi lei comiciò a farlo sentire il frustino sulle sue parti intime, e sinceramente ad ogni “wip…” che sentivo, provavo dolore anche io solo ad immaginare cosa potesse essere un colpo di frustino sulle parti basse. Dopo averlo colpito ripetutamente ed ...
    ... avendo capito che non la sua preda non avrebbe più sopportato i suoi colpi, avendo raggiunto il suo limite di sopportazione al dolore che gli procurava, lei posò il frustino ed appena si stava girando verso di me, per non farmi scoprire, chiusi subito la porta e andai via. Non mi aspettavo certamente una cosa del genere. Riuscito a tornare sul divanetto dove mi fece sedere ‘la signora’ e capii che quella non era una semplice casa chiusa. Dopo pochi minuti una ragazza mi fece segno di alzarmi e mi porse la mano, afferrò la mia con tenacia, e ci allontanammo dal salone, salimmo le rampe di scale che portavano al piano superiore, ma non si fermò, proseguemmo per l’altro piano, aprì la porta del lungo corridoio di quel piano, che sembrava disabitato, ed entrammo in una stanza, molto illuminata, e dopo pochi secondi che la mia accompagnatrice mi lasciò lì da solo ad aspettare, entrò lei, la pantera, con una sottoveste trasparente, senza reggiseno, senza calze e solo con un perizoma da far mancare il fiato. Si sedette vicino a me e si appoggiò a me con il suo seno molto abbondante. Gli guardavo il viso, aveva un’espressione rilassata, “è la prima volta che lo fai stella?” mi chiese “no!” fù la mia risposta e senza dire più nulla abbassò la cerniera dei miei pantaloni e fece uscire il mio uccello che nel frattempo era diventato durissimo. Appena vide i miei 26 cm di tubo di carne, rimase ferma un attimo con lo sguardo su di lui e poi guardandomi in faccia mi disse, ridendo, “mi sa ...
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