1. L’ AUTOMOBILE


    Data: 05/04/2021, Categorie: Cuckold Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... non doveva essere granchè abituato alla pulizia. Soprattutto, quel sapore acidulo sembrava tanto quello dello sperma lasciato seccare’ Quel cretino doveva essersi già fatto una sega IN quella giornata e non si era ancora lavato!
    
    Ciononostante, la donna capì che certo non poteva bloccarsi in quel momento. La mano del ragazzo, poi, le dettava il ritmo, così iniziò a scivolare su e giù sopra quel palo di carne. Era grosso, la cappella molto larga e curva alla base. Non lo vedeva ma era la sua lingua a dirglielo. Già si immaginava il piacere che avrebbe potuto trarne al momento della penetrazione!
    
    Aiutandosi con la mano iniziò a scappellarglielo lentamente, mentre con la lingua gli circondava il tronco di carne in tutta la sua lunghezza, fino alle palle.
    
    Gliele succhiò anche, ma lui la riportò sulla cappella tirandola per i capelli.
    
    Allora lei ricominciò a succhiarglielo, ora con maggior intensità, quasi volesse succhiargli fuori la sborra dai coglioni.
    
    In quel momento avrebbe tanto voluto un cambiamento di posizione. Gli sarebbe piaciuto sentirsela leccare per bene, sentirsi penetrare con un numero di dita man mano crescente’ sentirsi succhiare i capezzoli.
    
    Ma il ragazzo non era di quell’idea.
    
    – Togliti il vestito, dai! ‘ le ordinò
    
    Fino a quel momento la donna non lo aveva ancora sentito parlare.
    
    Ubbidì.
    
    Si sfilò il vestito dalla testa e rimase completamente nuda. Non indossava né reggiseno ne mutandine.
    
    Anche il ragazzo si sfilò i calzoni, ...
    ... rimanendo in calzini e camicia mezza sbottonata
    
    – Vieni sopra, adesso. –
    
    Il ragazzo scivolò in centro all’abitacolo e attirò a sé la donna che gli salì a cavalcioni.
    
    – Infilatelo tu –
    
    Ora che aveva preso coraggio, quel ragazzone non dava che ordini.
    
    La donna non si compose, né si offese. Allungò la mano da dietro, impugnò quel cazzo fradicio di saliva e se lo spinse nella fessura immersa nella pelliccia scura e riccia
    
    Come aveva immaginato quella cappella rotonda entrò con un leggero sforzo, permettendole di godersi tutta la sensazione piacevole data da quello scalino pronunciato.
    
    – Su, Fammi impazzire, troia! –
    
    Quanto era eccitante sentirsi dare della troia da uno sconosciuto!
    
    Si aggrappò alle sue spalle ed iniziò a dondolarsi in avanti e indietro, come una contorsionista. A tratti si allungava all’indietro, incurvando la schiena e lasciandoselo scivolare da dentro fin quando non percepiva la cappella all’altezza dell’imboccatura; allora si faceva avanti conficcandosi quel tronco di carne nel ventre.
    
    In quel momento poteva godersi appieno le dimensioni di quella cappella. Se la godeva! Si sollevava leggermente e leggermente scendeva. Lo stuzzicava, lo solleticava!… Attorno a loro i rumori della città accompagnavano come una colonna sonora i loro movimenti, ma non distraevano la donna che era completamente concentrata sui suoi movimenti e sulla pressione che riusciva ad esercitare su quella carne dura infilzata nella sua guaina.
    
    Ma al camionista, ...
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