1. Mirela, tacchi e piedi - cap. 3 (al centro commerciale)


    Data: 02/04/2021, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... eh?!?!”.
    
    “Parecchio”, le risposi.
    
    “Fammi venire una volta, poi verrò a sedermi sopra di te”. E così accadde. Andrai avanti a muovere le dita della mia mano destra lungo le pieghe del suo sesso, carezzandola con cura e allineandomi al ritmo che il suo corpo ed il suo respiro mi chiedevano di mantenere. Continuando a tenere i piedi sollevati allargò leggermente le cosce. La sua fica era caldissima e già parecchio bagnata, non le ci volle molto a godere una prima volta. Mi strinse la mano tra le cosce e la vidi mordicchiarsi il labbro per alcuni secondi, ascoltando il piacere che le percorreva il corpo
    
    “Abbassati i pantaloni, dai”, mi disse una volta terminato il godimento,
    
    Io lo feci ma le proposi di andare sul sedile posteriore. Con fatica ci trasferimmo passando tra i due sedili anteriori. Io per primo, seguito da lei che si sedette subito a cavalcioni su di me. Si abbassò lentamente, guidandosi il mio membro tra le sue labbra.
    
    “Sì, sì, entra così....mmmhhh”, mi disse mentre io le poggiai le mani sulla parte elastica delle autoreggenti.
    
    “Cazzo, quanto ti volevo!!!”, le dissi.
    
    “Oggi sei un po' porco, lo sai?”.
    
    “Solo oggi?”.
    
    “No, lo siamo sempre entrambi”, mi disse.
    
    “Con quei sandali mi fai morire”.
    
    “Lo so, per quello che ho accettato questo giochetto”.
    
    Mentre ella si alzava ed abbassava ritmicamente su di me ed il mio uccello entrava ed usciva dalla sua passera, le accarezzai le gambe, poi feci scendere le mie mani dalle cosce alle ...
    ... ginocchia e poi giù giù fino alle caviglie. Quando arrivai ai piedi, infilai le mani tra il suo piede ed il sandalo.
    
    “Mmmmhhh....sei fantastica!”, le dissi.
    
    “Anche tu..... spingi, dai, spingi!”, mi incitò.
    
    Allora incrementai il ritmo ed ella fece in modo di assecondarmi. Andammo avanti per qualche minuto, poi fu chiaro ad entrambi che stava per giungere il nostro momento.
    
    “Sto per venire”, le dissi.
    
    “Anch'io”, mi rispose immediatamente.
    
    Fu un attimo. Lei si inarcò all'indietro facendo sì che le spalle poggiassero nello spazio tra i sue sedili anteriori e lasciò la testa ciondolare all'indietro. Io le poggiai la mano sinistra su una coscia e le cinsi il bacino con l'altra, poi mi spinsi dentro di lei due volte e sentii il mio corpo svuotarsi dentro al suo sesso. Mirela venne in quel preciso istante, mentre la inondai del mio seme caldo. Lasciò andare la testa all'indietro per qualche attimo, reprimendo un urlo sguaiato di piacere, poi tornò avanti e mi strinse la testa tra le braccia. Affondai quindi la testa contro al suo petto e sentii che ansimava. E quella era una grande soddisfazione per me.
    
    Quando venti minuti dopo la osservai mentre si allontanava dalla mia auto, camminando in modo sensuale su quei sandali fantastici, mi sentii fortunato. Mi chiesi se il mio sperma le stesse colando lungo le cosce. Avevo trovato quello che cercavo da tempo, una donna che sapeva assecondare le mie pulsioni ed alla quale piaceva essere in qualche modo venerata.
    
    Mirela era ...