1. io, Mariangela e lo zio


    Data: 02/04/2021, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... all’inizio si comportò normalmente limitandosi a lasciarla in camera mentre lui guardava la tv, ma qualche tempo dopo pretese che lei stesse in salotto con lui, e qui cominciò con le domande su lavoro, amicizie, per poi entrare in particolari più intimi. Il carattere arrendevole, quasi succube di Mariangela, non le permise di reagire quando lui cominciò a farle apprezzamenti pesanti per poi passare a carezze non richieste. Lui la minacciava di parlare con la madre inventandosi chissà cosa e così la costrinse a accettare prima di essere accarezzata intimamente lei, poi di essere lei a masturbarlo e poi”’ ma forse tutto si capirà meglio dalle parole dirette di Mariangela:
    
    ‘Quando tornò Zio Arnaldo, che era stato all’estero per lavoro, venne a abitare vicino a noi intraprendendo una piccola attività artigiana di muratore. Prima, quando i miei genitori si assentavano, mi facevano stare a casa di una vicina, una signora anziana che aveva bisogno di compagnia. Era buona, non era male stare con lei ma avrebbe raccontato ai miei ogni cosa se avessi provato a uscire anche solo per andare a prendere un gelato con le amiche. Poi si ammalò e andò a vivere a casa di una figlia e quindi i genitori non sapevano a chi affidarmi. Anche se ero già maggiorenne e lavoravo in quel negozio non si fidavano a lasciarmi da sola. Così venne in mente a mamma di chiedere allo zio di passare la serata da noi in attesa del loro rientro. Le prime volte io restavo nella mia camera e lui in salotto a ...
    ... guardare la TV, poi però volle che gli facessi compagnia, guardando la TV assieme o chiacchierando. Non mi dispiaceva parlare con lui, era un diversivo alla monotonia ma poi cominciò a fare domande più personali. Voleva sapere se conoscevo dei ragazzi, se avevo un moroso, cosa facevo con lui, se avevo avuto esperienze sessuali. Non s’accontentava delle mie risposte negative, ricordo ancora che ripeteva sempre:
    
    – non &egrave possibile che una bella ragazza come te non abbia mai limonato con qualcuno. Dimmi la verità, so che sei ancora vergine ma l’hai mai preso in mano, in bocca? ‘
    
    Io mi vergognavo a sentirmi fare quelle domande e rispondevo sempre di no, che per paura di mamma ero sempre stata lontana dai ragazzi, ma lui ogni volta, ormai era un’abitudine che venisse da noi quando i miei non c’erano, mi faceva le stesse domande e scuoteva la testa dicendo di non credermi.
    
    Un giorno andò oltre, a cena lo avevo visto bere parecchio vino, e allungò le mani verso il mio seno. Mi disse:
    
    – possibile che mai nessuno ti abbia toccata così? ‘
    
    Mi scostai da lui ma mi afferrò per un braccio facendomi anche male e mi minacciò:
    
    – non fare la riottosa, lo zio vuole solo sentire quanto sei morbida, o devo dire a tua madre che sei stata sgarbata con me? ‘
    
    La paura di mia madre, dei suoi ceffoni, mi fece accettare le sue carezze. Mi palpò i seni per parecchio tempo, passando dall’uno all’altro, poi pretese che glieli facessi vedere. Mi ribellai ma la minaccia di uno schiaffo ...
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