1. Mia zia.


    Data: 29/03/2021, Categorie: Incesti Autore: Gibbo., Fonte: EroticiRacconti

    Nella mia famiglia c'era l'usanza di riunirsi per le feste importanti dell'anno: Natale, Pasqua e qualche giorno per ferragosto, così io undicenne, attendevo l'arrivo dei mie zii e di mia cugina che, come me, cresceva ed attirava la mia attenzione alle sue gambe una volta storte, da adolescente stavano diventando invece due belle cosce che avrei voluto tanto scorrere con la mano, accarezzandogliele, senza però trascurare il suo culetto sodo ed un visino così grazioso che avrei voluto baciare tutto. Nel frattempo però non trascuravo l'osservare mia zia che possedeva cosce chilometriche e due seni da scoppiare fuori dalla camicetta ed un culo che avrei voluto toccarle, stringendolo. Chiaro che tutto ciò mi provocava un'erezione da ragazzino e mi dannavo la mente perchè non trovavo una plausibile scusa per esplorare le due bellezze che mi roteavano dentro casa. Confessai questo mio desiderio ad un mio compagno di scuola e proprio lui trovò la soluzione: il gioco del dottore! Fantastico mi dissi, ottimo! Venne il giorno del loro arrivo ed io, presa mia cugina in disparte, cominciai a parlarle di giochi nuovi che mi ero inventato da fare insieme e le dissi proprio del classico gioco del medico ed ammalato, spiegandole che avremmo dovuto essere tutt'e due protagonisti in due volte, ovvero, prima io medico, poi lei, così ognuno interpretava i due ruoli. Mi osservava incuriosita quando le spiegavo il gioco ma si prestò subito a fare l'ammalata che io dovevo visitare, infatti ...
    ... andammo nel fienile, ( dimenticavo di fare presente che io vivevo in campagna ) e lì la feci sdraiare sul fieno, fingendo che stavo visitandola appoggiando l'orecchio sul suo seno già pronunciato, poi passai all'altro e le dissi di alzarsi la gonnellina per visitarla di sotto e lei lo fece senza opporsi ed io le abbassai le mutandine che scoprirono il suo peloso inguine. Le toccai il grilletto e lei fece un sospiro che subito mi fece smuovere il mio cazzetto e le infilai l'indice nella fighina, fino a sentire la barriera dell'imene che conoscevo appena, vedendo un libro di anatomia di mio padre, Medico. Lei sospirava, eccitandosi da farmi sentire sulla mano lo scorrere dei suoi umori. Stavo quasi per farla girare a pancia sotto per poterle vedere il culetto ben tondo, sodo, ma sentimmo un fruscio sul fieno ed era sua madre, cioè mia zia, che veniva appunto ad avvisarci che erano tutti a tavola ad aspettarci e vidi che fece finta di non avere visto nulla ma mi lanciò un'occhiata di rimprovero che mi gelò il sangue nelle vene. Pranzammo tutti, poi, dopo il caffè dei "grandi", mia zia mi prese per mano dicendo a tutti che voleva fare due passi con me a parlare tra noi. Io mi sentii impacciatissimo ma lei mi accarezzava le guance dandomi dei "buffetti" che quasi mi staccavano la pelle ma io facevo l'espressione del fesso che non capiva nulla e ce ne andammo a passeggiare. Silenzio fino a che non arrivammo agli ulivi dove c'era un grosso cespuglio e lei mi fece cenno di sdraiarci ...
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