1. A rigor di logica


    Data: 29/03/2021, Categorie: Lesbo Autore: fabrizio, Fonte: EroticiRacconti

    ... accoglie, staccandola dal taxi e dirigendola verso il portone, poi l’ascensore, l’appartamento e infine il bagno. E infine le trattiene la fronte, mentre con conati squassanti la donna prova a buttare fuori l’alcol e l’angoscia.
    
    Infina, dopo averla spogliata esanime degli indumenti sporchi di vomito, l’adagia, come una lesbica Pietà, sul letto, coprendola con un piumone e lasciandola a un sonno agitato.
    
    Acqua.
    
    Acqua che raccoglie lo sozzura, che purifica intorbidandosi, e che dopo un ultimo giro di valzer viene inghiottita dallo scarico.
    
    Acqua calda, che lava via lo sporco e il sudore, e la pellicola di dolori e delusioni che si stratifica sulla pelle.
    
    Acqua tiepida, che riporta il viso e l’anima al virginale candore.
    
    Acqua fredda, che fa intirizzire i capezzoli e che si raccoglie in minuscole goccioline fra i peli del pube.
    
    Vapore che appanna le pareti della doccia e che vela la figura della donna agli occhi della ragazza, appollaiata sulla tazza del wc, le mutandine arrotolate alle caviglie, mentre svuota la vescica.
    
    Nel livido mattino, il borbottio della caffettiera e le volute di vapore sono gli unici elementi di vitalità. L’aria è densa, quasi viscosa, ed ogni gesto agito, ogni parola pronunciata richiederebbero il doppio dello fatica. Vincendo il languore, con gesti meccanici la ragazza ruota la manopola del gas, versa il liquido nero nelle tazzine, porgendone una alla donna assieme al barattolo della zucchero.
    
    Per il resto le due donne sono ...
    ... perse nei rispettivi pensieri, consce che nessuna parola potrebbe aggiungere alcunché, ma sicuramente potrebbe rendere ancor più insostenibile l’atmosfera. Ognuna osserva, come dal di fuori, la propria vita, timorose di cosa potrebbe succedere quando l’attimo futuro si dipanerà in quel presente, dove la vergogna, il pudore, la creanza sono concetti che fanno fatica a regolare il loro rapporto, in quel plumbeo mattino del giorno dopo.
    
    Quando la lancetta dell’orologio raggiunge la perfetta verticalità, un chip si sveglia dal suo sonno, recita, con la stessa enfasi di un bimbetto a Natale, una lunga serie di zeri e uno, e torna a ibernarsi. La filastrocca si incanala nella una fibra ottica, percorre la rete alla velocità della luce, circumnaviga una dozzina di volte il globo, fino ad essere ricevuta, ricomposta e raccolta da un secondo chip, a sua volta risvegliato dal suo sonno elettronico. Viene emesso un breve bit di avvenuta ricezione, che si propaga a un server che lo commuta al gestore della app che lo inoltra ai due cellulari, notificando un avviso.
    
    Mentre il secondo chip torna in stasi, i cellulari delle due donne si illuminano brevemente, comunicando alla donna di essere divenuta leggermente più povera, e alla ragazza sensibilmente meno.
    
    A rigor di logica, sciolto il contratto e tornate alla pari, la donna avrebbe dovuto proferire qualche parola di scusa, che l'altra avrebbe accettato schermendosi, poi avrebbe ringraziato e sminuito l’incomodo; la prima avrebbe ...