1. storie di una vita 5


    Data: 28/03/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovesse all’ alcool, ha sussurrato qualcosa all’orecchio al marito e poco dopo se ne sono andati. Sono andato anch’io in bagno, ce l’ avevo tanto duro che per non allagare il pavimento intorno alla tazza ho pisciato nel lavandino (a casa lo faccio spesso, ma a casa altrui’), poi mi sono guardato intorno, avevo una certa sensazione’, nel cestino dei rifiuti ho visto una palla di carta igienica, l’ho presa, l’ho aperta e dentro c’era un perizoma in pizzo rosso, fradicio di piscia: l’ ho avvolto in altra carta e mi sono messo in tasca il mio piccolo trofeo: ero riuscito a far pisciare sotto la giovane signora.
    
    Questo episodio mi fa tornare alla mente alcune avventure vissute ai tempi dell’ università
    
    A quei tempi, anni ’60-’70, le ragazze cominciavano ad essere più ‘ libere ‘ e per gli studenti ‘ fuori sede ‘ la vita era abbastanza divertente, non che non si studiasse, ma ci si poteva concedere delle libertà senza controlli.
    
    Chi è o è stato studente fuori sede sa a cosa alludo: diciott’anni, e non più chi controlla a che ora sei tornato a casa, se hai fatto questo o quello, all’epoca non c’erano i cellulari e nemmeno telefoni nelle case dei fuori sede, quindi o eravamo noi a chiamare casa o eravamo assolutamente fuori controllo. Per le ragazze, che a quel tempo erano tenute sotto stretta sorveglianza, diventava un bagno di libertà, un’occasione di purificazione dall’ossessione genitoriale ed anche alcuni eccessi venivano vissuti in questo spirito. Non che adesso le ...
    ... cose siano molto cambiate, ma si parte da un clima di maggiore libertà .
    
    Era il tempo delle assemblee permanenti e delle occupazioni e si viveva in quelle occasioni in una certa promiscuità, con un certo cameratismo e le ragazze volevano partecipare per sentirsi emancipate.
    
    Non c’erano pub o discoteche e la sera solo chi aveva tanti soldi poteva andare nei nigth, ma i fuori sede andavano in trattoria o in osteria, non le eleganti ‘hosterie’ che si trovano adesso, ma nelle vere osterie di un tempo.
    
    All’ inizio le ragazze si sentivano spaesate, bevevano come uccellini e arrossivano quando si cantavano i canti goliardici ( la goliardia non era ancora morta, ma cantava il suo canto del cigno),
    
    poi piano piano sono entrate anche loro nell’ atmosfera allegra delle compagnie studentesche, hanno cominciato a bevucchiare anche loro, a cantare ed a lasciarsi andare.
    
    Non è mai finita ad orgia nella mia esperienza ( non che non si scopasse, ma in altre occasioni), anzi se si andava a casa di qualcuno si beveva di meno e meglio che non in osteria, dove veniva propinato un vino in caraffa di gradazione sconosciuta, che scendeva bene e veniva subito rimpiazzato, talvolta si entrava nel locale all’ ora della chiusura, l’ oste tirava giù la serranda a mezza altezza e si mangiava e beveva fino al mattino.
    
    Non finiva ad orgia, ma qualcosa si ricavava: l’ alcool scaldava, ci si spogliava un pochino, si cominciava con un piedino, poi si pastrugnava, si pomiciava, le mani entravano ...