1. Beren e Lúthien


    Data: 26/03/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti

    Di seguito un piccolo esperimento letterario che spero non faccia rivoltare nella tomba il mio ispiratore professor J.R.R. Tolkien...
    
    La storia di Beren e Lúthien
    
    Tra i resoconti di dolore e rovina che ci sono giunti dalle tenebre della Prima Era della Terra di Mezzo, ve ne sono alcuni in cui il pianto si accompagna alla gioia. E, di tali storie, la più bella alle orecchie degli Elfi è senza dubbio quella di Beren e Lúthien.
    
    Beren figlio di Barahir della casa di Bëor, costretto dopo la morte del padre a vagare come un brigante per sfuggire all’ira di Morgoth, per sentieri che né altro Uomo né Elfo osò più battere, si ritrovò alle frontiere del Doriath, affamato e stanco, superando le barriere che Melian la Maia aveva disposto intorno al regno di Thingol.
    
    Fu tra i boschi del Neldoreth, in una sera d’estate, che egli si imbattè in Lúthien, elfa silvana figlia di Thingol e Melian, la più bella tra i Figli di Ilúvatar, che danzava in una radura mentre la luna saliva nel cielo.
    
    Egli fu preso come da incanto alla sua vista: i lunghi capelli neri come la notte si muovevano alla luce delle stelle, brillanti come i suoi occhi grigi, avvolta in un manto azzurro come un cielo senza nubi, le braccia al cielo bianche come la luna.
    
    D’un tratto ella prese a cantare, e la sua voce era simile a quella dell’allodola che si leva dalle porte della notte, e il suo canto faceva sbocciare la primavera intorno a sé.
    
    Egli la chiamò, invocando Tinúviel, che nella lingua degli ...
    ... Elfi significa Usignola, e quando lei lo vide, cadde preda della sorte e si innamorò di lui.
    
    Beren la cinse tra le sue braccia, inebriandosi del suo profumo, tuttavia ella si sciolse e fuggì via, svanendo alla sua vista mentre l’alba faceva capolino fra le fronde.
    
    Nelle notti successive però Lúthien tornò a lui mentre egli sedeva nel buio, come in deliquio vagando con la mente nell’abisso che la sorte gli aveva condotto, e pose le sue delicate mani tra le sue.
    
    Beren la cinse ancora una volta tra le sue forti braccia, le cercò le labbra che trovò dischiuse e pronte a ricevere i suoi folli baci d’amore. Egli ritrovò in sé la potenza degli Uomini a Nord del Beleriand, e l’Elfa rimase incantata dalla sua forza e dolcezza, le sue lunghe vesti discesero a terra svelando la sua pelle che riluceva sotto i raggi della luna, candida come una colomba, i seni sollevati e irti di eccitazione sotto le grandi mani dell’Uomo.
    
    I due giacquero nella radura e lui si abbeverò a lungo alla sua fonte di piacere, facendola sospirare e gemere sotto i colpi sapienti della sua lingua, prima di possederla con la sua ardente spada d’Uomo. A lungo la notte nascose i due amanti con una coltre di stelle mentre si donavano l’una all’altro in ogni maniera, le mani tremanti, le bocche bramose di assaporarsi.
    
    Beren giaceva supino sull’erba, sugli abiti sparsi scompostamente dall’urgenza del loro desiderio, e Lúthien, seduta sopra di lui, splendeva di mille perle argentate sulla pelle muovendosi ...
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