1. La perversione del mio capo


    Data: 22/03/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Erikam, Fonte: EroticiRacconti

    ... dilania dentro”. Lui si era alzato, dirigendosi poi verso la porta e spalancandola:” Se ne vada” esclamó. Ormai ero fuori controllo, anzi sentivo di tenerlo sotto controllo. Invece di uscire, come lui ordinava, arretrai fino alla scrivania, mi ci sedetti sopra e tirai leggermente su la gonna, allargando le gambe il più possibile: “ dimmi la verità: Cosa faresti per avermi una volta sulla tua scrivania?” Lui lasció andare le braccia lungo i fianchi, come fosse arreso, la porta si accostó dietro di lui. Sulla sua faccia, sempre così dura e ferma, si leggeva rassegnazione:” Qualsiasi cosa”. Sorrisi soddisfatta, avevo raggiunto il mio obbiettivo, era mio. “ Voglio che lei sappia che tutto quello Che faremo qui dentro sarà solo perché io voglio che avvenga” Era perverso, lo so, ma quella situazione mi aveva fatto venire voglia di dominarlo sessualmente, di sapere che ero io a scopare lui. Mi alzai la gonna davanti a suoi occhi. Indossavo un tipo di calze che avevano come un buco tra le gambe e rendevano perfettamente visibile il mio sedere. Lui quasi crolló di fronte a quella visione, immediatamente ...
    ... fece per tirarsi fuori il pisello. “ tu sei la mia ossessione “. Io come se non lo avessi sentito :” siediti sulla tua sedia “ e eseguì. Prima di sedermi a cavalcioni su di lui li dissi “ nessuna ti cavalcherà come io sto per fare” ero molto eccitata, devo ammetterlo, tanto che ormai non sapevo più perché lo stavo facendo, non riuscivo a giustificare quello sfrenato desiderio sessuale che ormai non potevo più dominare. Mi sedetti a cavalcioni su di lui e iniziammo quella furiosa cavalcata. Le sue mani si stamparono sulle mie chiappe, sculacciandomele. “ dimmi che sono la tua troia nera” li ordinai “ sei la mia troia nera” e io lo cavalcai, lo continuai a cavalcare fino allo stremo delle forze, fino a non ragionare più, fino a sentire che con un rantolo si abbandonava a un orgasmo dentro di me e a quel punto non mi trattenni da esclamare una serie di “si!” . Mi alzai, abbassandomi la gonna:” non trattarmi mai più come mi hai trattato fin’ora” e feci per andarmene: “ perché sennò che fai ?” E io mi voltai:” saprò come fartela pagare “ mi detti un provocatorio schiaffetto sul sedere e poi me ne andai 
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