1. Neanche uno è migliore di te


    Data: 22/03/2021, Categorie: Sensazioni Trans Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... caletta nascosta, in realtà una spiaggetta piccola e ritirata pressoché inaccessibile. Erano i primi di giugno, intorno non c’era nessuno:
    
    ‘Dai, mettiamoci i costumi’.
    
    Io presi fuoco, non vedevo angoli coperti per cambiarmi, sennonché prima che potessi aprire bocca lui si sfilò la maglietta, si tirò giù i bermuda, s’abbassò le mutande e rimase silenziosamente nudo davanti a me, mentre gli occhi mi caddero proprio lì nel centro. Aveva un cazzo sodo che mi sembrò enorme contornato da una peluria consistente, non riuscivo a distogliere lo sguardo, poiché ero letteralmente rapita dalla sua nudità. Io lo avevo piccolino e il confronto mi faceva paura con chiunque, figurarsi con lui:
    
    ‘Beh, che cosa c’&egrave? Non hai mai visto un pisello? Che cos’aspetti, spogliati pure tu’.
    
    Io sorrisi piena d’imbarazzo sbottonandomi la camicia lentamente. Per la prima volta nella mia vita mi sentivo come una ragazza che si sfila gl’indumenti davanti a un maschio, perché quando rimasi a torso nudo pure lui mi squadrò come se stesse esaminando una ragazza in topless:
    
    ‘Perché mi guardi così?’ – chiesi io, mentre arrossivo non sapendo se coprirmi il mio piccolo seno, poi tesi la mano:
    
    ‘Allora, passami il costume’.
    
    ‘Intanto finisci di spogliarti, ti voglia nuda’ – rispose lui indugiando ad arte e frugando dentro la sua sacca.
    
    ‘Non dirmi che ti vergogni di me’ – aggiunse, parlandomi per la prima volta al femminile.
    
    ‘Sì, in effetti, lo confesso, un poco sì’ – ammisi, ...
    ... diventando paonazza.
    
    ‘Siamo sicuri che nessuno ci vedrà? Dai, mi vergogno’ – piagnucolai io nel contempo.
    
    I jeans intanto erano scivolati fuori dai miei piedi affusolati e avevo tirato giù pure gli slip, nel mentre coprii con una mano quello che chiamavo il mio grosso clitoride, nel senso che ho un pisello proprio piccolino. In quella bizzarra occasione mi sentivo come alla visita militare, quando mi ero dovuta spogliare in mezzo a una torma di scalmanati, che non facevano che ripetere ‘ha le zizze, ha le zizze’, oppure ‘&egrave senza l’uccello’, ed ero rimasta mezz’ora in una posa comica per un maschietto con una mano sulle tette e una sul pube, rimanendo così completamente indifesa, mentre dieci, cento mani mi pizzicavano natiche e tette e dieci, cento piselli si sfregavano sulle cosce o sul culo.
    
    ‘Il costume’ – protestai.
    
    Lui estrasse fuori un pacchetto di carta lucida, rossa, attaccato con un nastrino chiuso da un fiocco giallo:
    
    ‘Che cos’&egrave?’ – chiesi io piuttosto sbigottita.
    
    ‘Un regalo, promettimi che lo indosserai’.
    
    ‘Perché non dovrei?’.
    
    Non rispose. Rivolgendogli le spalle e mostrandogli il sedere provocante spacchettai alla svelta e capii. Era un bikini di colore rosso, morbido e soffice, proprio come quelli delle mie cugine, che mi provavo prendendoli come prestito dal filo della biancheria, sempre col terrore d’essere scoperta:
    
    ‘Grazie, però non se ne parla’ – dissi io accennando nel volerglielo restituire.
    
    ‘Dai, su, ho fatto pazzie per ...
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