1. Mio fratello Kevin – 6


    Data: 15/03/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Sesso di Gruppo Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    Fa caldo. L’aria condizionata si è rotta e il tecnico non può venire prima di domani. Sono seduto sul divano con indosso solo i boxer e sto giocando all’ultimo videogame che ho comprato. Mi asciugo la fronte dal sudore, sto per riprendere il gioco quando sento il telefono squillare.
    
    ‘Pronto?’ rispondo.
    
    ‘Ciao Kevin!’ è mia madre che chiama dall’Italia, dove è in vacanza da mia zia e dove sto per raggiungerla per passare le ultime due settimane delle vacanze estive, insieme ai cugini.
    
    ‘Mamma! Come va?’ le rispondo simulando una voce contenta.
    
    ‘Bene tesoro. Senti, volevo sapere se avevate preparato tutto per domani, se avevate fatto le valigie….’ che palle, penso. E’ la quarta volta che chiama nel giro di due giorni. Mantengo, comunque, un tono neutrale.
    
    ‘Si mamma…’
    
    ‘Vi siete ricordati i biglietti? I costumi da bagno… e poi le creme solari, mi raccomando!’
    
    ‘Mamma! E’ tutto sotto controllo, ti ho detto… tranquilla!’ non la sopporto quando fa così.
    
    ‘Scusa, scusa, ho capito… senti mi fai salutare Jane un attimo?’ abbasso gli occhi un istante e la osservo. E’ sdraiata sul pavimento proprio di fronte a me, completamente nuda con la lingua devotamente incollata alla pianta del mio piede destro. Fa su e giù come una spatola, dal tallone alle dita, assicurandosi di ingoiare tutto lo sporco, come le ho ordinato. Le mie labbra si inarcano in un sorriso:
    
    ‘No mamma adesso non può sta lavorando a una cosa troppo importante’ inclino il piede e le ficco le dita in ...
    ... bocca in modo da fargliele succhiare perbene.
    
    ‘Oh, peccato. Ma quanto lavora tua sorella, tutte le volte che chiamo è sempre impegnata!’ Le forzo il piede in gola, sempre più in profondità. Grazie a tutto l’allenamento che le ho fatto fare adesso riesco a ficcarglielo giù quasi per metà. Spingo ancora e lei comincia a tossire. La fisso negli occhi mentre fatica a respirare:
    
    ‘Che vuoi che ti dica mamma, lo sai che adora quello che fa, no?’ di nuovo sorrido.
    
    ‘Si, si, lo so. Beh, salutamela tu, ok? Non vedo l’ora di vedervi ragazzi! A presto!’
    
    ‘Ciao ma’!’ riattacco. Continuo a fissarla mentre poso il telefono. E’ come in trans, è completamente in balia dei mie desideri, mi venera come un dio. Che pacchia! Posso farle fare qualunque cosa voglio, più le faccio male e più lei mi ama profondamente. Estraggo le dita del piede e lei comincia a lavorare sul tallone. Per me è poco più di un oggetto da usare. Con lei non ho bisogno di essere gentile, di sussurrare paroline dolci, come mi tocca fare a volte con le ragazze con cui esco. La uso, mi diverto, la umilio, sfogo tutte le mie voglie. Mi piace possederla, senza nessuna stronzata sentimentale. E’ una schiava, una cagna, niente di più, ha smesso di essere mia sorella nel momento in cui l’ho beccata con il naso dentro alle mie scarpe da ginnastica.
    
    ‘Domani partiamo! Ma per te non cambia assolutamente niente, continuerai ad obbedirmi, farai qualunque cosa voglio, chiaro?’ non posso fare a meno di sorridere quando la ...
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