1. Sesso fra gay muscolosi


    Data: 12/03/2021, Categorie: Anale Autore: giovannino1993, Fonte: xHamster

    ... voce a dirmi: “Io qua comando. Se io dico na cosa, quella cosa è Bibbia. O vedi sto coltellino. Qua dentro ce lo posso avè solo io. E guardie a me me lo permettono perché io mantengo l’ordine e a loro va bene così.”Ansimavo a fatica, occhi rossi e lucidi. Come mi poteva salvare? Era quello il mio salvatore?
    
    “Tu vo’ essere sarvato?”
    
    Annuii decisamente con foga.
    
    “Allora devi fa quer che te dice Rasoio.”
    
    Annuii ancora aspettando le sue parole.
    
    “Tu devi diventare a mia ragaza, solo a mia. Te devo toccare solo io e nessun artro.”
    
    “No, non voglio, mi fa schifo, non voglio!” credetti di urlare, ma la voce usciva a stento tanto ero terrorizzato.
    
    Il tizio rimase calmo e continuò a dire: “Come voi. Vor dire che te faranno er culo tutte quante qua dentro. Quanti saranno, na cinquantina? Io dirò a tutte che se vonno te possono fare tutte e vorte che vonno.”
    
    “No, non farlo, ti prego!”
    
    “Basta che tu parli. Io so’ qui per sarvarti, ma qualcosa la devi fare pure tu per me, per me sortanto!”
    
    “Glielo dico alle guardie, vi accuso tutti.”
    
    Il tizio mi guardò con spregio, ritirò le braccia verso di se e disse: “Gli infami fanno a spia. Fa’ quer che vuoi” e se ne andò ridendo e cantando “ce vedemo stasera, bella mia, er cul te faremo tutte quante.” Poi si fermò, si girò e mi disse: “Se ci ripensi, chiedi di me, di Rasoio. Basterà dirmi che vo’ diventare a mia ragazza e tutto se sistema.”
    
    Corsi via con tutto il fiato che potei e andai dritto dalle guardie. ...
    ... Queste mi portarono in una stanza.
    
    Io in piedi, una guardia seduta sulla sedia davanti a me ed una alle mie spalle in piedi.
    
    “Allora, che vuoi?” mi disse quello seduto infastidito più che altro.
    
    Io presi a balbettare, le parole non mi uscivano: “Mi han-no de-de-detto che che che mi vo-vo-vo-glio-o-no vio-vio-len-ta-ta-re.”
    
    Le due guardie presenti si guardarono negli occhi come se si dessero un cenno di assenso.
    
    “Ma che minchia stai dicendo brutto schifoso” urlo quello che mi stava dietro prendendomi un orecchio e cominciando a tiramelo così forte che sentii un dolore indicibile “Queste cose qua non succedono, non sono mai successe e non succederanno mai. Non dire cose che non sono vere!”
    
    “Ma è ve-ve-ve-ro!” dissi piangendo.
    
    L’altra guardia si alzò di s**tto dalla sedia e mi prese l’altro orecchio e insieme me li tirarono altrettanto forte che credetti di svenire: “Non crearci problemi, fila dritto e non venire più a dire queste porcherie. Via via.”
    
    Fui ributtato in cortile. Il viso mi scoppiava quanto era caldo. Dovevo essere paonazzo. I ragazzi nel cortile mi guardavano e compresi che ridevano di me, di quella faccia rossa, della figuraccia che sicuramente immaginavano. Probabilmente loro sapevano come sarebbe finita con le guardie e si burlavano del fatto che avessi sperato nel loro aiuto.
    
    Rimasi fermo addossato al muro del cortile, agghiacciato nella mia disperazione con una prospettiva mostruosa di essere violentato quella sera stessa da una ...
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