1. Papa’, il diavolo e io: prologo


    Data: 02/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: ilovesexyhunk90, Fonte: Annunci69

    ... fare a me, capo!" del giovane Gabe.
    
    **********All’interno dell’officina*********
    
    Il ragazzo era nel pieno della giovinezza. Gentile e ben educato, riusciva sempre a portare a termine i suoi compiti, nonostante Drake, forse per spronarlo ad uscire dal guscio, si lamentasse spesso della sua incapacità. Coi capelli di grano lunghi fino alle spalle, un viso sfinato e una corporatura non esile ma nemmeno muscolosa, dimostrava anche meno dei suoi diciassette anni. Aveva lasciato il fratello Deryl, dal quale differiva da Gabe per i capelli corti e un fisico leggermente più definito, nel deposito ed era entrato in officina ben felice di fare una pausa dal lavoro manuale.
    
    "Mi segua pure, signore. La porto in ufficio, dove potrà rinfrescarsi mentre compilo i moduli per l’auto sostitutiva." Disse al cliente. Clarence gli sorrise, con una di quelle espressioni che smuovono gli ormoni anche ad un eunuco.
    
    "Quindi è rimasto a piedi con la macchina in mezzo a questa città sperduta, eh?" disse Gabe, sedendosi alla postazione amministrativa.
    
    "Già." Rispose Clarence, avvicinandosi al lavandino, situato alle spalle della scrivania, per sciacquarsi il viso.
    
    "Nella sfortuna le ha detto bene che ha trovato noi, i migliori meccanici dello stato!" scherzò Gabe.
    
    "Non mi fermavo in questa città da anni. E’ un’ottima occasione per vedere quanto è cambiata." Replicò Clarence, con un sorriso malizioso.
    
    Nel tentativo di allungargli l’asciugamano, Gabe urtò la bottiglia aperta ...
    ... di olio per motori, che si rovesciò magneticamente sui pantaloni del cliente.
    
    “Oh, cazz… ehm, diavolo!” imprecò Gabe.
    
    "Giovanotto, sembra che entrambi siamo incappati in una giornata funesta, eh?!” gli sorrise Clarence.
    
    “Lo può dire forte, porca troia” si lasciò andare Gabe, spinto da un’inspiegabile informalità nei confronti del cliente. Ok le buona maniere, ma si sentiva veramente frustrato. “Prima mio padre che trova a me e mio fratello questo lavoro di merda, poi la mia ragazza che se ne va in vacanza, ora questo… E chi lo sente, Drake?!”
    
    "Non ti preoccupare," lo rassicurò Clarence, accarezzandogli i capelli "le brutte giornate capitano a tutti. Dirò al tuo capo che sono stato io a rovesciare la bottiglia”. Dicendo ciò, gli porse una moneta che si era appena sfilato dalla tasca “Tieni questa. E’ una moneta d’oro di epoca medievale che uso come portafortuna. Forse servirà più a te che a me.”
    
    Gabe prese l’oggetto e iniziò a studiarlo. Più lo guardava e più veniva rapito dai mille dettagli che scopriva ad ogni occhiata. Per un breve istante, l’occhio rosso fuoco raffigurato al centro del prezioso oggetto lo fissò.
    
    “E’ bella, vero?” gli sussurrò l’uomo, che emanava un profumo acre ma inebriante.
    
    “Guardala bene, nelle sue minuscole rifiniture, nelle curve delle piccole spirali, nei giochi di controluce…”. Gabe ne era rapito, quasi in trance. Non si rendeva nemmeno conto che Clarence gli si era avvicinato talmente tanto che poteva quasi sentire le labbra ...
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