1. Buio


    Data: 22/02/2021, Categorie: Etero Autore: Heimdallr, Fonte: RaccontiMilu

    Il tutto capita sempre per caso o che non te lo aspetti.
    
    Per giorni l’architetto che mi ristrutturava casa non era stato raggiungibile. Cominciai a preoccuparmi ‘ non tanto per lui, quanto per l’appartamento. Lui era una persona arrogante ‘ come se la scienza e l’estetica risiedessero solo su se stesso! Inoltre, dovevo assolutamente abbandonare l’attuale appartamento entro la fine del mese.
    
    Poi mi telefonò dicendomi di un suo grave problema di salute e proponeva di dover trasferire la consulenza alla sua collega di studio.
    
    Che dire ‘ forse era meglio di esser abbandonato a metà!
    
    L’architetta mi chiamo dopo neppure un’ora ‘ parlammo della ristrutturazione in corso, dei problemi incontrati, delle mie perplessità, della tempistica. Concordammo, dopo una telefonata di oltre 50 minuti, di vederci nell’appartamento per sapere cosa era stato fatto o meno (abito in un’altra cittadina, vicina ‘ non andavo da oltre 2 settimane a vedere lo stato dei lavori).
    
    Purtroppo, lei era libera dopo le 19.
    
    Aprii la porta, non vedevo (era pieno inverno, e al buio non trovai l’interruttore).
    
    La vista mi si ottenebrò! Con gli occhi percepiamo false realtà perché le immagini negano al resto del nostro essere la possibilità di completare il quadro!
    
    Tesi le braccia, con qualche passo incerto, ma le mani non riuscirono a trovare il quadro elettrico.
    
    Ero lì, cercando di ricorrere alle sensazioni per capire come comportarmi.
    
    Girai su me stesso andando a scontrarmi con ...
    ... qualcuno!
    
    ‘Ops!’ esclamò una voce.
    
    ‘Mi scusi, architetta!’
    
    ‘Niente!’ ‘Anche io non vedo nulla e cercare il quadro non è facile.’
    
    Soltanto poche brevi parole, poche sillabe eppure sembravano aver riempito tutto lo spazio’ silenzio’ nessuno dei noi disse più nulla, nessuno di noi si allontanò di un passo dall’altro.
    
    ‘E’ assolutamente buio e ” ribattei (in maniera scontata) e lei d’istinto allungò le mani per ‘vedere’ quella presenza. A questo punto cercai di prenderle la mano.
    
    Fu così che cominciai a percepire il buio come complice. Inavvertitamente le toccai il viso. Non reagì anzi mi strinse la mano più forte.
    
    Il respiro le si fece più corto mentre le stringevo la mano ‘ a un certo punto lei mi abbracciò, con un trasporto che non faceva comprendere se era paura o desiderio.
    
    La mia guancia toccava la sua ‘
    
    ‘Hai un buon odore!’ mi disse.
    
    ‘Anche tu’ le risposi.
    
    Provai a baciarla, lei accettò il mio bacio. Il buio era un nostro complice.
    
    Mi soffermai sul suo seno, non grandissimo ma sodo. E pensare che mi accennò al fatto che era più vicina ai cinquanta che ai quarant’anni.
    
    Ecco, ora non c’era davvero più nulla oltre al buio, solo i nostri corpi, i nostri respiri ‘
    
    Sembrava che volessimo vivere solo l’istinto’ ogni pensiero volava via spazzato da un desiderio crescente.
    
    Le mie mani esploravano il suo corpo giocando col suo respiro, indugiando laddove il fiato di lei veniva trattenuto e un lieve ansimo ne prendeva il posto.
    
    Sotto il cotone ...
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