1. Quel porco del mio vicino


    Data: 22/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: gerake, Fonte: EroticiRacconti

    ... a dismisura la mia eccitazione. Al collo portava una sorta di collare e tra le mani aveva un sospensore con una imbracatura a cui era montato un grosso fallo di cuoio lucido; in corrispondenza alla parte che andava a contatto col ventre c'era un altro fallo meno lungo, e altrettanto grosso sempre di cuoi lucido che intuii subito, si infilava nella vagina una volta indossato.
    
    In pratica era il compenso al piacere che la donna avrebbe dato, possedendo qualcuno con quell'arnese.
    
    Una frenesia mi prese in tutto il corpo, un desiderio irrefrenabile di sesso selvaggio, sfrontato, senza limiti. Realizzai immediatamente che il porco era andato oltre le fantasie mie e del mio amante; e che era ancora più depravato di quanto noi potessimo immaginare.
    
    La mia fica prese a sussultare, una serie di piccoli orgasmi la invasero, intensi, ma brevi. Cominciavo a perdere il controllo.
    
    - Indossala, ti prego.
    
    Disse, porgendomela timoroso di contrariarmi. Quasi in trance, ma fortemente attratta da quell'aggeggio, lo presi tra le mani e prima che lui potesse accorgersi del mio disagio gli chiesi di voltarsi, di mettersi a pecora. Eseguì i miei ordini senza indugio, indossai l'imbracatura, facendomi penetrare dal piccolo fallo di cuoio. Lo afferrai per il collare e lo tirai verso di me come si fa con un cane. Le sue natiche erano alte, in bella mostra, offerte. Gli ordinai di allargarle.
    
    Lo fece rapidamente e potei osservare l'incavo tra le natiche, i grossi coglioni che ...
    ... pendevano e la base poderosa del suo magnifico palo di carne. Era uno spettacolo eccitantissimo. Con il piede nudo gli toccai i coglioni e poi il cazzo. Sussulto ed emise un gemito di piacere. Aveva portato con sé un piccolo frustino. Lo presi e continuai a stuzzicargli i testicoli e il cazzo.
    
    Gemeva per il desiderio; gli ordinai di masturbarsi con una mano, lentamente. Si insalivò la mano e iniziò una lenta sega. Mi eccitava guardarlo. Il grande specchio di fronte a noi rimandava la sua figura prona e la sua cappella che spariva e riappariva ad ogni movimento della mano. La mia fica pulsava era piena e aveva una grande voglia di godere. Mimai una sega sul fallo di cuoio; gemetti per il piacere che quel movimento trasmetteva al fallo già dentro il mio sesso.
    
    Lui osservava la scena allo specchio e nel momento in cui mi vide simulare la sega aumentò i movimenti della sua mano sul suo cazzo. Lo colpii con il frustino su una natica, che divenne subito rossa, intimandogli di rallentare. Quel gesto mi provocò un primo rantolo di piacere. Quel porco era il mio schiavo ed io ero la sua padrona. Mi piaceva dominarlo e mi eccitava ancora di più pensare a quando lo avrei raccontato a Carlo. Insalivai con la lingua il manico del frustino e mentre lo facevo lo guardai dritto negli occhi dallo specchio, con molta lascivia .Lui chiuse gli occhi e gemette. Poi presi il manico e lo puntai tra le sue natiche poderose. Cominciai a spingere lentamente e lui cercò di aiutarmi nella penetrazione, ...