1. Samy e il bagnino che mi punisce


    Data: 21/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69

    ... liquido prodotto dal coito, unito alla cadenza rapida dei nostri fiati, si accompagnava ai miei gemiti crescenti di piacere.
    
    Mi pompava con colpi potenti e regolari, non aveva fretta di venire, me lo infilava fino a farmi sentire i testicoli premere le grandi labbra, lo sprofondava fino all'ultimo millimetro, il glande mi martellava l'utero con la veemenza di un mortaio nel pestello.
    
    Mentre mi fotteva con quella potenza, riprese a muovere il manico della canna da pesca nel mio ano. Il bastardo sapeva bene cosa fare per farmi perdere la ragione, bastarono infatti pochi di quei sommovimenti nelle mie viscere per farmi deflagrare in un orgasmo esplosivo e liberatorio.
    
    - Aaaghh... sii!...vengooo!... -
    
    Non potei più arginare il mio urlo, lo cacciai stentoreo, lungo e articolato: fu buio e poi luce accecante, la realtà perse ogni riferimento fisico, la stanza ruotava in una vertigine vorticosa, galleggiavo nel vuoto, combattevo la sensazione di essere spazzata via come una stoppia dal turbine.
    
    Godevo! Godevo, finalmente! In maniera incontenibile, godevo e urlavo il mio piacere. Squirtavo l'anima ridotta a liquido, mi discioglievo in un orgasmo mai provato con quella intensità: ero venuta alla fine! Avevo raggiunto l'orgasmo, desiderato per tutta quella infernale giornata.
    
    Ero accasciata sugli assi lerci dei miei umori, ansimante e sfinita, senza più volontà né forze. Lui che aveva un controllo granitico del proprio corpo e dei propri sensi, non era venuto, si era ...
    ... fermato dentro di me in attesa che mi calmassi. Respirava lento, sentivo il suo fiato caldo sul collo, il suo desiderio restava teso e solido dentro la carne bollente del mio sesso: attendeva come un predatore pronto a riprendersi la sua preda.
    
    Mi carezzò i capelli intrisi di sudore spostandomeli dagli occhi, fu un gesto gentile, voltai il capo e gli porsi le labbra, mi baciò: sapeva di me e di tabacco amaro.
    
    Trascorsero così una decina di minuti, in silenzio, avvinti nella penombra. Fuori la spiaggia si era riempita, si udivano le voci dei bagnanti, giochi di bambini che le madri richiamavano perché uscissero dall'acqua.
    
    Lentamente sfilò il manico di sughero dal mio ano, lo fece con delicatezza, quando uscì del tutto si udì uno schiocco leggero dovuto alla pressione dell'aria che fuoriusciva dal mio budello. Era cosparso delle mie secrezioni, odorava forte di sesso, di budello, di mia intimità, compresi cosa desiderava vedermi fare: porsi la bocca e con la lingua iniziai a pulirlo, leccando il mio sapore.
    
    Mentre lo facevo sfilò il membro dalla mia fica e con una leggera pressione, lo fece lentamente scivolare nel mio retto, era più grosso del manico della canna da pesca, ma non ebbe difficoltà ad entrare, ormai ero così dilatata che anche il cazzo di un cavallo non avrebbe fatto differenza.
    
    - Dimmi cosa vuoi che ti faccia ora puttanella? -
    
    Aveva la voce grave di desiderio, le gocce del suo sudore mi colavano sulla schiena.
    
    - Voglio che mi sfondi il culo ...