1. Samy e il bagnino che mi punisce


    Data: 21/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69

    ... quindi tornò ad occuparsi di me.
    
    Mi volle aderente col busto al piano del tavolo, mi ordinò di allargare le natiche con le mani, la mia rosetta anale si dischiuse morbida, Prese altra crema, la spalmò all'ingresso dello sfintere affondandoci le dita grosse e nodose: mi dilatò allo spasimo, era brutale ne penetrarmi, segnava il suo dominio e la mia sottomissione.
    
    Ansimavo tra gemiti rauchi: era impossibile negarlo, mi piaceva essere violata in quel modo ruvido. Mi sentivo abusata: ero carne ardente, dissoluta, da sesso animalesco. Avevo la figa boccheggiante di voglia, se avesse continuato sarei venuta sulle sue dita. Era un movimento ripetuto e vigoroso: mi stava slabbrando il culo con la mano. La vescica era gonfia, sentivo crescere lo stimolo della pipì con una sensazione di urgenza esasperante e voluttuosa.
    
    Squirtavo a piccoli singhiozzi, colavo sugo come un fico maturo caduto dalla pianta, volevo con tutta me stessa che non smettesse: ero completamente persa nello stordimento di quel piacere. Quando ritenne che l'anello del mio buchetto fosse divenuto elastico come chewingum, prese il manico lubrificato e iniziò a introdurlo nel mio retto.
    
    Nel penetrarmi usò il lato arrotondato del manico, era il punto di maggior spessore del fuso che rastremava all'estremità opposta: lo sentì scivolare agevolmente nel budello, che lo inghiottì come se penetrasse nel burro. Era lungo quasi una trentina di centimetri, con un diametro di circa cinque, nell'inserirlo ne ...
    ... lasciò fuori solo una decina di centimetri, di modo che non ci fosse pericolo d'espellerlo muovendomi.
    
    Mi tolse a quel punto le mollette dai capezzoli, entrambe nello stesso momento. Come le mie ciliegie furono libere, mi piegai su me stessa: il sangue che tornava a fluire mi procurò una fitta abbacinante: portai le mani ai seni e cacciai un lamento strozzato. Lui si chinò a leccarmi le areole e a ciucciarmi le punte turgide, me le lambì a lungo giocandoci con la lingua: il calore delle labbra e la dolcezza di quella carezza fugarono la sensazione dolorosa, trasformandola in una stimolante sollecitazione erotica.
    
    Prese a massaggiarmi le tette a piene mani, le stinse plasmandole, le risucchiò nella bocca irrorandole di saliva e mordendole con violenta dolcezza: gli avvinghiai la testa tra le mani, tenendolo su me perché continuasse. A quel sensuale lavoro di bocca seguì la lenta manovra del manico che avevo affondato nell'ano: lo manovrava dandogli un leggero andamento ellittico che mi allargava mollemente le pareti dello sfintere.
    
    Anche qui, come già aveva fatto con le dita lo estraeva di poco per poi riaffondarlo più profondamente: era un piacere devastante, mugolavo di lascivia. Mi magiava le tette e mi sfondava il culo, questo mi faceva sentire sporca, una troia senza più limiti. Ero in delirio, carne frolla, liquefatta negli umori che colavano alle caviglie.
    
    Una tensione dolorosa e concupiscente scuoteva tutto il mio corpo: mescolava lo stimolo fisiologico dello ...