1. Sottomesso


    Data: 20/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: ivrea69, Fonte: Annunci69

    Ci scambiammo qualche messaggio e capimmo che ci poteva essere una certa attrazione tra noi.
    
    Lui voleva provare a dominare qualcuno ed io volevo provare ad essere sottomesso.
    
    Pochi comandi ma molto semplici: obbedienza, se qualcosa dava fastidio o non piaceva di dirlo subito e comunque parlare il meno possibile e sempre a bassa voce.
    
    Ci eravamo incontrati mesi prima per una cosa veloce, tra l’altro scomoda; in macchina, faceva freddo ed il posto in cui ci eravamo appartati non era così sicuro.
    
    Ma questa volta tutto diverso, avevamo tempo e soprattutto aveva attrezzato un luogo in cui potevamo giocare in tranquillità.
    
    Arrivai davanti al suo portone di casa e lui era già li ad aspettarmi. Una felpa, un paio di jeans, scarpe da ginnastica ed un mazzo di chiavi in mano. Mi chiese di seguirlo. Mi posizionai al suo fianco per fare quel tragitto di strada che portava al garage e lui mi disse di camminare dietro di lui. Obbedii. Mentre camminava lo osservavo, un bel culo tondo, avrei voluto palparlo o dargli una botta sul culo. Ma non potevo. Potevo fare solo quello che mi diceva lui, non dovevo prendere iniziative.
    
    Aprì la porta del garage, entrammo ed era buio. Chiuse la porta e non si vedeva nulla. Accese la luce e finalmente vidi il posto nel quale avrei trascorso e provato quelle emozioni tanto attese. C’erano un paio di sedie, una poltrona, un lettino, su un tavolino una scatola e del materiale vario, alcune corde che pendono dal soffitto, un lavandino. Lui ...
    ... si sedette in poltrona e mi chiese di spogliarmi lentamente, mi osservava mentre mi spogliavo, toglievo le scarpe, sfilavo il maglione e mentre cercavo un posto dove appoggiarlo e lui mi disse di metterle per terra.
    
    Slacciai la cintura e sbottonai i jeans. Li sfilai, e le misi sulle scarpe e con sopra il maglione. Tolsi la maglietta e rimasi a petto nudo. Tolsi le calze e rimasi quindi in mutande. Mi disse di girarmi e quindi gli voltavo le spalle. Mi chiese di allargare le gambe e di guardare avanti. Lui da seduto infilò il piede tra le mie gambe e diede dei piccoli colpetti ai testicoli. Poi mi disse di sfilarmi le mutande portandole ai piedi. Infilai i pollici nell’elastico e le feci scivolare giù fino a piedi e così piegandomi in avanti gli mostrai il mio culo che piano si apriva. Una volta completamente nudo lui si alzò e mi controllò. Mi sentivo come uno schiavo al mercato. Guardava ogni centimetro del mio corpo, lo sfiorava, lo toccava, lo palpava. Mi disse di prendere i vestiti per terra, un pezzo per volta e appoggiarli sulla sedia. Lui mi osserva da seduto. Ora mi chiese di spogliarlo. Gli tolsi le scarpe, gli tolsi le calze, gli tolsi la felpa poi lui si alzò in piedi. Mi disse di inginocchiarmi davanti a lui e gli slacciai i pantaloni, glieli abbassai. Non indossava le mutande e così appena abbassati rimasi con il suo pene di fronte al mio viso. Avevo voglia di toccarlo, accarezzarlo, leccarlo e prenderlo in bocca mentre le mani lo afferravano per le natiche. Ma ...
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