1. Dominato a dovere


    Data: 19/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: femdom_lover, Fonte: RaccontiMilu

    Il giorno dopo mi sveglio solo: i miei ancora non ci sono quest’oggi e vorrei già averti nuovamente con me, ma mi sembra esagerato chiedertelo così presto dopo quanto abbiamo passato ieri, e decido quindi di evitare. Scrivendoti il buongiorno però, inaspettatamente combiniamo di vederci ancora da me nel pomeriggio. “Buongiorno tesoro” “Buongiorno a te piccolino mio. Come stai?” “Io sto bene, anche se in realtà mi sento un po’ solo senza di te, ma sopravvivo” “Oh tesoro, manchi tanto anche a me. Sai, sinceramente avrei ancora voglia oggi e mi piacerebbe fare ciò che ti ho promesso ieri se ti andasse. I tuoi non ci sono ancora in giornata?” “Se mi va? Non te l’ho chiesto io perché pensavo potessi considerarlo esagerato, ma visto che sei stata tu a chiedermelo… Comunque no, non ci sono nemmeno oggi i miei” “A che ora tornano?” “Boh, mi hanno detto dopo cena con calma, saranno a casa per le ventidue minimo” “Ma se nel pomeriggio facessi un saltino da te allora? Tanto non ho niente di particolare da fare e da studiare oggi non ne ho” “Io sarei il ragazzo più felice del mondo se tu venissi a farmi un po’ di compagnia!” “Va bene tesoro, per le quattordici e mezza sono da te allora, preparati che oggi non sarà facile sopravvivere per te! Stavolta tocca a me dominarti, ed ho già in mente cosa fare” “Tranquilla, farò qualunque cosa tu vorrai! Non vedo l’ora di vedere questo tuo lato oscuro” “Vedremo se sarai bravo come dici, a dopo tesoro” “A dopo mia dea”. Con questo scambio di ...
    ... messaggi il mio desiderio di averti con me pure oggi si avvera e, a quanto pare, avvererai pure le mie voglie più nascoste. Non mi resta altro che aspettarti con ansia e nel frattempo prepararmi. Le ore sembrano giorni, i minuti ore ed i secondi minuti quando ti aspetto; il tempo non mi passa più in queste situazioni ma finalmente arriva l’ora del tuo arrivo. In perfetta puntualità alle quattordici e trenta suoni il citofono ed io corro ad aprirti, non stando più nella pelle. Sei splendida come al solito, curata in ogni aspetto; entrando in casa porti con te una folata di quel profumo che tanto adoro e venendoti incontro per salutarti non posso fare a meno che soffermarmi sui tuoi vestiti, in particolare sulle tue calzature sapendo che oggi per me userai quei fantastici piedini. Fa molto caldo oggi fuori, e giustamente sei venuta vestita leggera: una magliettina, dei jeans e le tue Vans di tela azzurre. Maliziosamente a quella vista la mia mente viaggia per immaginare ciò che mi piacerebbe accadesse tra poco, pur non sapendo cosa aspettarmi effettivamente da te. “Ciao tesoro, scusa ma non sono riuscita a sistemarmi troppo, sono in giro da tutta la mattina con mia mamma e sono molto accaldata ora. Ho fatto un salto veloce a casa adesso ma non ho fatto in tempo a farmi una doccia né a cambiarmi che sono uscita nuovamente per venire qui da te; spero tu mi accetta lo stesso un po’ sudaticcia” mi dici facendomi l’occhiolino intuendo che la cosa potrebbe anche farmi piacere. Io ribatto ...
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