1. IL PIACERE CORRE SUL FILO.


    Data: 11/02/2021, Categorie: Autoerotismo Cuckold Sesso di Gruppo Autore: risoamaro_m, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Letizia, ho 57 anni e sono sposata con Steve che ne ha 54. Steve ha un bel fisico. Alto uno e novanta, spalle larghe e fisico asciutto, muscoloso ma non palestrato. Occhi e capelli scuri, mani forti e una bella dotazione fra le gambe. Non ha una lunghezza eccessiva, poco sotto i venti, ma è molto largo. Quando mi penetra lo sento bene. Io sono un poco più bassa di lui. Bionda, fisico longilineo, e seno grande, una quinta piena. Occhi chiari, gambe lunghe e lisce, sormontate da un culetto tondo e sodo, la parte del mio corpo che mio marito adora. Siamo sposati da ventanni, e fra di noi il sesso è stato sempre il filo conduttore della nostra vita coniugale. Ricordo i primi tempi che si stava insieme, mi scopava ogni giorno. Con lui mi sono sempre sentita bene, a mio agio, sicura e desiderosa di nuove esperienze. Fin da subito, per lui è stato chiaro che ero disponibile gioca con lui, a mettere in pratica le porcate che mi proponeva. Ricordo che alla prima vacanza insieme, mi scopava tre volte al giorno, e io ci godevo come una pazza. Mi ha sfondato letteralmente il culo con il suo cazzone. è la cosa che lo manda ai pazzi, incularmi, e sborrare sul mio viso. Lentamente sono passati gli anni e noi abbiamo avuto come tante coppie, alti, e bassi, ma nel sesso, abbiamo trovato sempre un punto d’incontro, che ci ha unito, e divertito, sempre tanto. Nonostante tutta la nostra buona volontà, ad un certo punto della nostra vita, è subentrata un po di noia, dettata più dalle ...
    ... condizioni della vita comune, che ci ha fatto, mettere un poco il sesso, in secondo piano. Entrambi, ci siamo resi conto che era ora di trovare un nuovo stimolo per il nostro rapporto. L’occasione, di portare delle modifiche al nostro rapporto sessuale si è presentata involontariamente tre anni fa, quando mio marito, ingegnere, che lavora per una grossa multinazionale delle costruzioni, è stato mandato a lavorare all’estero. Era la fine di giugno, sarebbe rimasto fuori casa per cinque e o sei settimane. Fin dalla prima sera, mi sono resa conto che, essere abituata ad addormentarsi con una persona al fianco e non trovarla la mattina, è veramente dura. Le prime sere, le telefonate erano incentrate sul suo lavoro, mentre dentro di me, il desiderio di lui cresceva a dismisura. Il sabato poi è stato il giorno peggiore. Abituati, a dedicare quel giorno della settimana a noi due, essere sola è stato molto triste. La sera ho cenato poco, mi sono fatta una doccia, e mi sono distesa sul letto, nuda come sempre, amiamo dormire entrambi nudi, in attesa della sua telefonata che non arrivava. Ero inquieta, nervosa, e impaziente, di sentire la sua voce. Ho perso un libro per leggerlo, ma mi sono resa conto che non riuscivo a seguire il racconto. Volevo lui, mi mancavano le sue labbra, il suo corpo. Ad un tratto ha squillato il cellulare, era lui.
    
    ‘Ciao amore come stai?’
    
    Sentire la sua voce mi ha eccitato subito. Era carica di malinconia, e desiderio.
    
    ‘Mi manchi. Vorrei sentire le tue ...
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