1. Cugini, complici. Prima parte.


    Data: 18/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Masturbazione Prime Esperienze Autore: FishnetBBW, Fonte: xHamster

    Siamo cresciuti insieme, mio cugino e io, e abbiamo avuto almeno fino all'adolescenza quell'affiatamento che solo la lunga consuetudine può dare. I lunghi pomeriggi e le infinite estati passate insieme a giocare in cortile, gli ancora più tediosi inverni davanti ai cartoni animati, spalla contro spalla. Non è lontano dal vero dire che pensavamo e fantasticavamo con una mente sola.
    
    Condividere e cercare di dare un senso ai primi turbamenti carnali, confidare interrogandosi l'un l'altro lo straniamento per la strana, intensa, quasi dolorosa sensazione provata nel toccarsi involontariamente tra le gambe, è stato un passaggio naturale.
    
    Avevamo scoperto, ciascuno per conto proprio ma esattamente nello stesso periodo, il rapporto di causa ed effetto che faceva seguire alla manipolazione e allo strofinamento degli organi genitali un piacere diverso da qualsiasi altro mai sperimentato fino ad allora. Per qualche tempo custodimmo gelosamente questa scoperta, coltivando in solitudine quel nuovo e bellissimo vizio.
    
    L'incredulità e il desiderio di condividere la scoperta con altri, e la frenesia di conoscere ed esplorare altri corpi che il nostro, ci sputarono fuori dall'infanzia con la stessa repentina violenza con cui un fiotto di sperma risale i corpi cavernosi ed esplode rabbioso in un getto denso e caldo.
    
    Il primo passo fu mio, e ricordo la gioia nello scoprire che mio cugino condivideva la mia stessa curiosità. Non ho memoria di come passammo dal racconto all'azione; ma ...
    ... ricordo che non ci lasciammo in pace per i due anni successivi, da quando tremante mi infilai sotto i suoi calzoncini per afferrargli il cazzo e presi la sua mano per metterla sul mio, anni che furono scanditi dall'attesa trepida di una minima occasione per restare soli.
    
    La benedizione più grande di quell'età è l'assenza delle forzose gabbie mentali imposte dalla vita adulta, la distinzione binaria tra etero e omosessualità, uomo e donna. Eravamo spensieratamente pansessuali e amorali, la scoperta era ciò che importava.
    
    Cantine, garage sfitti, androni di case disabitate e scuole deserte per le vacanze, e in pratica qualsiasi luogo poco frequentato ma non abbastanza da non correre il rischio di essere scoperti, dai nostri genitori o da estranei; ciò che contribuiva ad accrescere spasmodicamente la nostra eccitazione.
    
    La casa della nostra balia era però la nostra alcova d'elezione, forse perché il luogo più frequentemente disponibile. Attendevamo che lei uscisse per qualche commissione, fingendo indifferenza ma scrutandoci con anticipazione, i cazzi già gonfi che pulsavano contro i jeans. Senza darci quasi il tempo di sentire la porta chiudersi ci ritrovavavamo a strapparci i vestiti a vicenda, per finire sul divano avvinghiati in un corpo solo, con le nerchie finalmente libere premute furiosamente una contro l'altra, e le mani ansiose di scoprire che tutto il corpo è un'unica zona erogena.
    
    Le natiche sode strette in una presa di ferro o allargate per accogliere lo ...
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