1. Mio fratello Kevin – 1


    Data: 20/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Jane, ho 22 anni e quella che sto per raccontarvi è la storia di come sono diventata la schiava di mio fratello minore, Kevin. All’epoca dei fatti abitavamo ancora a Phoenix in Arizona, visto che siamo cresciuti lì anche se i nostri genitori sono italiani. Io e lui siamo sempre state due persone estremamente diverse, lui così sicuro di se, decisamente arrogante e alle volte anche sadico, mentre io molto remissiva e con pochissima autostima. Molto di questo probabilmente deriva dal fatto che anche fisicamente non ci somigliamo affatto, io sono sempre stata la classica secchioncella, che studia canto lirico ed è tutta pelle e ossa, mentre lui è da sempre l’idolo di tutti, grande sportivo, fisico da atleta, alto 1.80, biondo, occhi azzurri ed un visetto efebico a cui nessuno può resistere. Nonostante tra noi due ci siano poco più di due anni di differenza nessuno ci scambierebbe per fratello e sorella. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto, lui mi ha sempre trattato come una merda, sempre guardato dall’alto in basso, prendendomi in giro e, in un certo senso, si è sempre approfittato di me, spillandomi soldi o facendomi fare cose spiacevoli al posto suo, senza mai un ‘please’ o un ‘thanks’.
    
    Un’altra cosa che ci differenzia è la nostra esperienza sessuale: mentre lui è il classico stallone che ogni settimana seduce, si scopa e sottomette una ragazza diversa per poi dimenticarsela quando gli sia venuta a noia, io, allora, ero ancora vergine e ho un desiderio sfrenato ...
    ... verso i piedi maschili. Me ne accorsi un paio di anni fa quando cominciai a provare delle pulsione fortissime per quelli di mio fratello. Cominciai a fissarli, ad ogni occasione che potevo: i piedi di un dio. Cominciai a sognare di baciarli e di leccarli, dolcemente e al solo pensiero mi eccitavo moltissimo. Iniziai allora a frugare nella biancheria sporca per cercare i suoi calzini puzzolenti, ficcarmeli sotto al naso e inebriarmi di quell’odore fetido bagnandomi tutta e toccandomi. A volte erano i calzini, a volte i suoi boxer, con le macchie giallastre di pipì e quelle marroni di merda, anche con quelli mi eccitavo e tutto andò bene per un po’.
    
    Ma volevo di più. L’odore dei calzini o delle mutande nel cesto della biancheria non era ‘freschissimo’ perché i panni erano stati nel cesto per alcuni giorni, e io volevo avere il piacere di odorarli appena tolti, magari dopo un allenamento in palestra. Così, un pomeriggio, aspetto che torni dalla partita. Siamo soli in casa, i miei sono in vacanza da mia zia, in Italia. Entra, butta la borsa in un angolo e va in camera sua. Si toglie le scarpe da ginnastica mentre io lo sbircio e quando se ne accorge:
    
    ‘Che cazzo guardi?’
    
    ‘No, no, scusa.’
    
    ‘Non è che vuoi vedermi nudo? Ti piacerebbe, huh?’ io mi allontano ma sempre tenendo gli occhi su di lui, senza farmi vedere. Si toglie i vestiti fradici e li butta per terra, poi toglie i calzini di spugna, rimane in mutande con il suo fisico statuario e si dirige verso il bagno. Io ...
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