1. Il sottile richiamo della depravazione Cap2


    Data: 18/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Eli, Fonte: RaccontiMilu

    Rebecca rimase molto scossa dall’accaduto. Il giorno del misfatto si fece riaccompagnare a casa dal suo atletico fidanzato, Marco era proprio un allocco, si vedeva chiaramente che era sta usata come un oggetto di piacere e lui non si stava accorgendo di niente. Nella mente di Rebecca si instillò un nuovo sentimento: Il fatto che si fosse ridotta a farsi usare in un cesso della facoltà, da un compagno di classe, straccione e lardoso, lo doveva alla mancata presenza di Marco. Lui , figlio di buona famiglia, fissato con la forma fisica, così misero come maschio, così accondiscendente nei suoi riguardi. Mai una volta che si fosse fatto sentire, mai una volta che l’avesse fatta sentire come poco prima aveva fatto il professor Levi, una femmina indifesa nelle mani di un maschio.
    
    Correvano questi pensieri nella sua mente, mentre Marco sfrecciava per i viali della città con la sua spider. Rebecca seduta accanto strusciava le cosce l’una sull’altra , la sua voglia di sesso era tangibile, il fatto di essere stata usata in questa maniera selvaggia la rendeva folle di desiderio. D’un tratto si girò e guardo il suo fidanzato pensando: vediamo se questo scemo può servirmi a qualcosa. Allungò una mano sulla coscia muscolosa del fidanzato e guardandolo percorse il muscolo della gamba fino all’inguine. Marco , a differenza di quello che si aspettava Rebecca, esordì dicendo: ei lasciami guidare. Rebecca, si sentì insultata, nessuno poteva resisterle e tanto meno quel babbaleo.
    
    Come una ...
    ... gatta si sistemò sulla poltrona della spider di Marco , il tubino si rialzò sul sedile e con le mani inizio a carezzarsi le gambe, lasciva come una gatta attirò l’attenzione del conducente. Marco guidava e la guardava, una mano di lei corse sulle cosce verso il suo bagnato fiore, con l’altra spostò le mutandine , di colpo si infilò due dita nella vagina ormai fradicia, Marco sterzò bruscamente. Bene disse dentro di se Rebecca. Appoggiò la sua gamba sul pene del poveretto, con il tacco puntato sulle palle, spinse fino a rubargli un sospiro. Nel frattempo le dita affondavano nella vulva morbida e perfettamente glabra, Rebecca stava godendo, l’idea di essere vista e di avere le palle del fidanzato sotto il suo tacco gli davano una sensazione di benessere profondo. Nel frattempo Marco accostò in un parcheggio adiacente all’abitazione di Rebecca, lei intenta a masturbarsi non si era accorto di essere ormai arrivata a casa e di aver dato spettacolo della sua perversa sensazione su tutto il tragitto. Si ricordò Rebecca che la stessa mattina aveva percorso la stessa via e di aver incrociato un cantiere, gli operai che già avevano fatto apprezzamenti pensanti sulla sua persona di sicuro al suo passaggio hanno potuto vedere quanto la natura aveva di meglio da offrire.
    
    L’idea di essere stata vista mentre si masturbava la fece eccitare ulteriormente, non capiva cosa le stesse succedendo ma il desiderio che la possedeva era ormai incontrollabile.
    
    Prese Marco per un bavero della polo ...
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