1. la scoperta di Monica


    Data: 16/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... diverto ancora un po’ con la tua bella fichetta, e chiudiamo in bellezza con l’orgasmo di una troia masochista ed un po’ stagionata.
    
    Sta tranquilla, non ti colpirò lì con la frusta, sarebbe un peccato sciuparla.’
    
    Monica sentì le sue dita che la toccavano in profondità ed ebbe uno scatto quando trovò il clitoride gonfio e duro.
    
    ‘Ma senti che bella pisellina che hai, dura dura, di la verità, non ce la fai più, vero?
    
    Tranquilla, ora prima la spupazzo un po’, poi vedrai che basterà qualche colpetto per farti raggiungere il paradiso.
    
    Monica gemeva sempre più forte, mentre lui continuava a toccarla, ed i suoi lamenti ora riuscivano a superare la barriera di stoffa delle mutandine.
    
    Con un gesto agile e veloce sollevò il cappuccio di pelle che lo proteggeva, lei abbassò gli occhi e rimase stupita, non le era mai capitato di averlo così gonfio e così grande.
    
    Intanto lui si era messo di lato ed impugnava un corto frustino.
    
    Cominciò a colpirla, con dei colpetti secchi e leggeri, prima sulle labbra, scure ad aperte, poi in mezzo.
    
    Quando la punta del frustino le toccò il clitoride, Monica fu presa quasi da una scossa elettrica.
    
    Il ventre della donna si contraeva e si rilasciava mentre i colpi si facevano più frequenti e più precisi, poi accadde tutto in un attimo.
    
    La donna riuscì a sputare le mutandine, emettendo un gemito fortissimo, mentre uno zampillo usciva dalla sua vagina.
    
    Ora era veramente finita.
    
    Monica si sentì sciogliere i polsi e la ...
    ... caviglia ed adagiare delicatamente a terra.
    
    Quando riuscì a rimettersi in piedi, i tre uomini erano spariti.
    
    Raccolse da terra il vestito nero e rimase a lungo con slip e reggiseno tra le mani, ma si rese conto che non era in grado di sopportarne il contatto, fu già discretamente complicato infilarsi il vestito.
    
    Dopo aver ficcato la biancheria nella borsetta si incamminò scalza sul prato in direzione del vialetto e strada facendo recuperò i sandali.
    
    Ora il sole era più basso ma la sua pelle bruciava come se fosse stata tutto il giorno al mare senza mettere creme.
    
    Per strada dovette camminare piano e con molta attenzione, per evitare che la stoffa sfregasse sulla pelle irritata.
    
    Una volta a casa, dopo essersi fatta una doccia tiepida, con molta cautela, si mise a letto.
    
    Era stanca e frastornata: era arrivata a quarant’anni per scoprire di sé una cosa che mai si sarebbe aspettata.
    
    Mentre si rigirava nel letto, cercando di trovare invano una posizione in cui non sentisse dolore, la mente le tornò a qualche ora prima, quando era legata, in balia di quei tre sconosciuti.
    
    Le sembrò di sentire il bruciore di nuove frustate, mischiato al dolore sordo di quelle vecchie, allora la sua mano scivolò lentamente sul ventre.
    
    Con i polpastrelli sentiva i segni in rilievo delle frustate, proseguì fino ad incontrare il ciuffetto di peli pubici, e infine le dita trovarono la vagina, irritata dal frustino ma ancora eccitata.
    
    Si guidò lentamente all’orgasmo, felice di ...
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