1. Taylor made (su misura) CAP. II


    Data: 16/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: scaaty, Fonte: EroticiRacconti

    Ancora niente sesso, eh lo so. Solo chiacchiere, ma almeno per la prima volta si ha una prima visione della protagonista femminile del racconto.
    
    Ma non disperate eh, qualcosa prima o poi succederà.
    
    qui
    
    https://www.eroticiracconti.it/racconto/42368-taylor-made-su-misura
    
    il primo capitolo.
    
    ***
    
    Passano i giorni, poi le settimane.
    
    Non è che non ci pensi più, a Liu, ma dopo la curiosità e il brivido dei primi giorni dopo il nostro incontro, non ho fatto nulla per contattarla.
    
    Fino a quando una mattina, dopo aver aperto i miei account di posta elettronica “ufficiali”, diciamo così, cioè quelli di lavoro e quelli privati che uso per amici e familiari, e infine apro l’account segreto, quello che ho dato a Liu.
    
    C’è una mail, in inglese, che ha come oggetto “possibile interesse”, e dice:
    
    “Caro amico,
    
    come da sue istruzioni abbiamo avviato una ricerca per verificare se il mercato offra i prodotti con le caratteristiche da lei richieste, e siamo lieti di comunicarle che riteniamo di aver trovato una opportunità che crediamo possa soddisfare le sue indicazioni. Prima di procedere, la informiamo che il prezzo dei nostri servizi sarà di Euro xxx, e che il costo previsto del prodotto sarà di Euro xxx. Nel caso ritenga l’offerta di suo gradimento, risponda affermativamente a questa mail”.
    
    La mia prima reazione riguarda il prezzo: alto, ma meno di quanto immaginassi. Me lo posso tranquillamente permettere, come uno di quegli sfizi che si tolgono i ...
    ... ricchi.
    
    E poi mi chiedo: voglio davvero farlo? Voglio davvero farlo, o sono solo curioso di vedere se “potrei” farlo? Cioè, voglio solo guardare al di là del limite della morale, della normalità, del mondo in cui crediamo di vivere, o voglio davvero superarlo, il limite?
    
    Non ho una risposta, ma certo voglio andare avanti, almeno un altro po’.
    
    Rispondo “la vostra offerta mi sembra accettabile sul piano economico, possiamo procedere”.
    
    Nei giorni seguenti si susseguono una serie di mail in entrata e uscita.
    
    Tutto molto freddo e professionale.
    
    Dopo il pagamento di una prima parte del prezzo, come acconto, si passa alla fase logistica.
    
    Il paese dove si dovrebbe svolgere il tutto non è il mio, ma è un paese, diciamo così, civilizzato, dove si parla una lingua che conosco perfettamente.
    
    Su suggerimento dell’agenzia, prendo in affitto, tramite una serie di società anonime, una villa isolata, appena fuori da una città.
    
    Finalmente, arriva il momento di partire.
    
    Avviso i miei assistenti che starò lontano un paio di settimane, forse tre o quattro, e che sarò raggiungibile solo via mail. Nessuno mi chiede dove vada o perché, io sono il capo e quello che paga gli stipendi.
    
    E immagino che nemmeno loro siano così dispiaciuti che me ne vada via per un po’.
    
    Nella sala riunioni, Liu accende il grande schermo piatto alla parete.
    
    Siamo solo io e lei, in un grande ufficio di una società con un nome anonimo in un palazzo di cristallo altrettanto anonimo in centro città: ...
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