1. Il Regno Oscuro - Capitolo 1


    Data: 13/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Menestrello00, Fonte: EroticiRacconti

    ... piacere e il dolore. Gemeva sempre di più. Quasi urlava. Chiedeva di smettere ma non era certa nemmeno lei di desiderarlo. Sentiva le due presenze dentro di sé, una dietro e una davanti. Entravano e uscivano a tempi alterni, lasciandola sempre e costantemente piena, senza darle pace o tregua. Incalzano, e se uno rallentava, l’altro accelerava. Sentì il piacere correrle dentro sempre di più. Mentre il giovane soldato era durato pochi minuti, questi due la possedevano da ormai dieci minuti e non davano cenno di venire. Provò un orgasmo. Poi il secondo. Quando fu sulla soglia del terzo, il capo uscì dal suo ano.
    
    - Vediamo quant’è sfondata questa troia - disse mentre indirizzò il suo membro verso il sesso di lei, già occupato dall’altro soldato. Il pene si fece spazio a forza, allargando ancora di più quella figa già abbondantemente dilatata. Giada cercò di divincolarsi, ma intervennero gli altri due soldati a bloccarla. Quando entrambi furono dentro proseguirono con veemenza a scoparla per ancora qualche minuto. Li sentiva entrambi, penetrarla senza sosta. Senza pietà. Senza tregua. Non aveva mai provato nulla di così grosso e disarmante. Si sentiva così, bloccata sul suo letto, alla completa mercé di questi uomini. La cosa in qualche modo la eccitava da morire. Raggiunse il terzo orgasmo pochi secondi prima dei soldati. Entrambi le schizzarono dentro il proprio piacere, pulsando in lei. Sentì il calore dello sperma dei due che si sommava a quello che poco prima le era stato ...
    ... già schizzato dentro. La lasciarono lì, su quel letto, con la vagina grondante umori e sperma. Aveva il fiatone, era sfinita.
    
    - Ora tocca a me! - disse l’ultimo soldato, quello che fino ad ora era rimasto in disparte. Le si avvicinò e le porse il membro verso la bocca - Succhialo - le ordinò.
    
    Giada osservò quel nuovo pene, domandandosi se fosse riuscita a soddisfare anche lui. Per fortuna non dovette scoprirlo.
    
    - Non possiamo passare qui tutta la giornata! Ti rifarai con la prossima - pronunciò il capo - e se ti abbiamo lasciato un bambino in pancia, prega che sia il mio - concluse in tono di scherno guardandola, lì, stesa su quel letto con i vestiti stracciati e l’aria sfinita.
    
    Senza altre parole, i quattro lasciarono la casa. Alba, quando fu certa che tutto fosse finito, uscì dal baule e corse ad abbracciare la sorella.
    
    - Ti sei sacrificata per me! Mi hai salvata - pronunciò piangendo, non riuscendo a trattenere le lacrime per tutto ciò che aveva sentito lì, bloccata nel baule.
    
    - Già - rispose Giada ancora ansimante - L’ho fatto per salvarti - ma non riuscì a trattenere un piccolo sorriso.
    
    Il Barone Lorenzo Giulii viveva in una splendida e immensa magione nel cuore della Capitale dell’Impero. Era un uomo distinto intorno ai trent’anni. Nonostante fosse ancora giovane i capelli neri mostravano già qualche ciocca brizzolata. Era alto e slanciato e i suoi farsetti dei colori più eccentrici gli calzano a pennello, donandogli un aspetto regale. Aveva sempre ...
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