1. Sei parte di me 9


    Data: 13/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: valentinopiccolino, Fonte: Annunci69

    ... Era già lunghissimo per la sua età. Era esattamente come quello di Lorenzo alla sua età (che ricordi!).
    
    Comunque io rimasi zitto e in silenzio, altrimenti la voce lo avrebbe spaventato. Lui mi guardò un attimo e urlò: “Lorenzo, c’è una tua amica!” Aveva detto amica. Quindi non mi aveva riconosciuto. Capisco che era più piccolo e che non ci vedevamo spesso, però non aveva minimamente capito chi fossi. Per me era un grande sollievo. Il fratello si mise a giocare ai videogiochi. Io aspettai sulla porta. Lorenzo era in mutande, scese le scale guardando il telefono. Arrivò alla porta, alzò lo sguardo e mi fissò. Poi mi fece un sorriso. Io dissi: “Ah, quindi se fosse stata una ragazza, tu la avresti accolta in mutande...” Poi scoppiammo a ridere. Andammo su in camera. Si sedette sul letto e mi disse “E tu chi sei?” Io feci un sorriso. “Ah scusa, prima tocca a me. Io sono Lorenzo e lui, Mister Pene, vorrebbe fare la tua conoscenza” si tirò giù le mutande. L’ultima volta che ci vedemmo fu quando ci rasammo. Notai con piacere che anche a lui stavano ricrescendo i peli. Poi mi sedetti di fianco a lui e dissi, prendendo il suo cazzo in mano: “Beh allora piacere.” Poi mi avvicinai con la faccia, aprii la bocca e iniziai a ciucciarglielo. Che bello che era il suo pene. Era davvero fantastico. Era un tripudio di sapori, di odori. Sapeva di piscio, di sapone, di sborra, di mutande pulite. Era una cosa fantastica. Mano a mano che glielo ciucciavo, sentivo nella mia bocca che si ...
    ... induriva, che si scappellava. Era una strana sensazione però arrivare fino al pube senza imbattersi in morbidi peli che si infilavano in bocca. Poi, questa volta, mano a mano che facevo su e giù, il suo cazzo si sporcava di rossetto. Infatti lo feci venire una sola volta. Dopodiché gli dissi di spogliarmi. Mi tolse le scarpe, poi il vestito. Ero solo con l’intimo. Il mio cazzo non ce la faceva più: era schiacciato tra le gambe da troppo tempo ed era tutto sudato, per via del perizoma in pelle. Lorenzo rimase stupito. Stava fissando le mie mutande. Mi disse: “Ma cos’è? Lo hai tagliato forse?” Intendeva dire che sembrava avessi davvero la vagina. Missione riuscita. Mi slacciò prima il reggiseno. Poi rimase un po’ lì a slinguazzare con i miei capezzoli mentre le sue mani continuavano a schiaffeggiare le mie chiappe. Poi mi tirò giù le mutande. Finalmente potei liberare il mio cazzo. Era ancora moscio. Ci pensò lui. Mi fece un pompino, uno dei suoi. Ad un certo punto poi passammo all’anale. Io mi sdraiai a pancia in su e aprii le gambe. Lui si infilò il preservativo, infilò il cazzo nel mio buco e si sdraiò su di me. Così, mentre faceva su e giù tra le viscere del mio culo, ci limonammo. Non mi scorderò mai di quel giorno. Quando finimmo, misi tutti i vestiti nello zaino, mi struccai, mi pulii e mi rivestii da uomo. Quando scesi dalle scale per uscire, mi ero dimenticato che c’era il fratello. Mi chiese subito: “Ehi ciao. Ma quando sei arrivato?” Io scoppiai a ridere e me ne andai. . 
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