1. Ferro rovente


    Data: 12/01/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... fulmineo e zelante accesso di due dita brusche e inaridite. Il nucleo del mio spasimo si trasferisce in questo modo sul cammino che tanto gentilmente offri al mio intestino, incitando e sobillando l’immagine simile a un ferro rovente, che si muove indisturbato nel posteriore. Nello stesso tempo muovi avanti e indietro la bocca ancora compressa sul mio cazzo, offrendomi una dolenza penetrante, acutizzata ed esasperata dalla cognizione di non poter compiere niente per proibirti di proseguire.
    
    Ti sei aggiudicata il primo tempo, mi hai battuto, soltanto adesso che lo abbiamo sperimentato tutti e due puoi sospendere, pertanto le tue dita escono da me con la stessa sveltezza con le quali m’avevano attraversato e la tua bocca si spalanca offrendomi la condizione di dileguarmi. Mi stendo al tuo fianco, indolenzito e svigorito nella zona del bassoventre:
    
    ‘Fammi venire, non resisto, voglio godere come si deve’ – m’implori con una delicatezza, una squisitezza e un tatto che niente s’assomiglia a tutto ciò che &egrave accaduto poc’anzi. L’intontimento adesso pare trascorso, perché ti vedo nientemeno che sei diventata alacre, fervida e operosa siccome tenti di reagire, nel mentre t’osservo bene poiché in modo indebolito mi comunichi:
    
    ‘Non credo di riuscirci, m’hai troncato di netto l’energia che avevo’.
    
    In quella circostanza neppure mi contesti, ti collochi normalmente sulla mia faccia avvicinando la tua al mio sesso decisamente meno in forma di poco fa:
    
    ‘Adopera ...
    ... solamente la bocca’ – enunciandomi in maniera determinata questi quattro vocaboli, che sento diramare dapprincipio in attesa di blandirmi il glande presentemente tumido.
    
    La tua cavità mi spaventa, perché ho la cognizione che possa divenire un espediente deleterio e temibile, sennonché inizio a lambirti a malavoglia, con manifesta indolenza. Adesso non sei più brusca né dispotica né distaccata, tutt’altro, appari amabile, garbata e gentile avvolgendo tutto il cazzo nel tuo innato bollore. Attualmente comincio a leccarti con ambizione crescente, concentrato come sono nell’effluvio acidulo e pungente, eppure mostruosamente stuzzicante del sudore che t’impregna La mia lingua entra ed esce di continuo passando dal clitoride all’ano e viceversa. Tu muovi freneticamente la cavità pelvica lasciandomi, interrompendo quel gesto soltanto di tanto in tanto, per masturbarmi sempre con un’infinita e inspiegabile affettuosità. Io cerco di rimandare l’acme del piacere, tento di trattenermi, non voglio sborrare all’istante, anche perché ho la nitida diffidenza che non mi lascerai andare fino a che non sarai soddisfatta appieno pure tu, ma con tutta la buona volontà non ce la faccio più ed esplodo marchiandoti interamente con la mia densa linfa vitale.
    
    Tu spalanchi quell’appassionata cavità per non restare soffocata e mi sento repentinamente impantanato dal ventre alle gambe, in un’enorme quantità di sperma, che non sembra voler smettere di fuoriuscire. Come sospettavo, non dai segno di voler ...