1. Lavoro stagionale


    Data: 12/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... Non ce l’avrebbe mai fatta. Allora cominciò a leccarlo tutto dalla cima alla base. Passò all’interno delle cosce ed ai grossi coglioni pendenti. Leccò tutto il possibile come un gattino affamato fino a ricoprirlo di abbondante saliva. Lo riprese poi in bocca e ricominciò la danza tutt’attorno. Durò per un bel po’. Il maschio, le braccia puntate all’indietro sul letto, lo lasciava fare godendosi quel pompino magistrale, vibrando di piacere.
    
    “Ahhh… Ci sai proprio fare… Siii… Continua cosììì… Siii… Dai… Dai… Daiii…”. Di scatto gli bloccò la testa sulla cappella. “Ahhh… Ti sborro in boccaaa… Bevi… Bevi… Ingoiala tuttaaahhh”.
    
    Una quantità enorme di sborra invase la bocca del ragazzo che, appoggiate le piccole mani sulle cosce dell’uomo, si andò gustando schizzo dopo schizzo tutto il piacere del maschio, incurante del dolore alle mascelle, del bruciore alla gola, della mano che non gli permetteva di liberarsi. La sua enorme soddisfazione era nell’averlo fatto godere. Quando ebbe finito di ingoiare lo ripulì tutto fino a lappare l’ultima goccia, si staccò e lo guardò languidamente come un cane il suo padrone. Si rese conto di cosa aveva fatto, di quanto si fosse comportato da lurida pompinara, sentì una serie di contrazioni al suo buchino e, con un gemito sommesso, chiuse gli occhi e se ne venne nei pantaloni della divisa.
    
    “Sei proprio un bel maialino, sai? Ma non ti credere di aver finito”.
    
    Il cazzo era ancora lì, turgido e venoso davanti ai suoi occhi. Rigido quanto ...
    ... prima. Non si era minimamente ammosciato. Si rese conto solo allora che, nella sua rigidità, aveva raggiunto quasi i trenta centimetri. Non aveva mai visto un esemplare tanto grande.
    
    “Spogliati” gli ordinò l’uomo e lui obbedì immediatamente accorgendosi dell’impiastro nelle sue mutande ma non gliene importò più di tanto. Rimase completamente nudo, pronto a qualunque ordine, anche il più terrificante.
    
    “Sei proprio un bel bocconcino. Questa tua pelle bianca è molto eccitante”. Lo fece alzare in piedi assieme a lui, lo prese da sotto le ascelle e lo gettò sul letto a pancia in giù, sopra l’accappatoio abbandonato. Gli aprì con le grandi mani scure le tenere chiappette pallide mettendo in mostra il forellino che mostrava i segni di essere già stato violato.
    
    “Bene! Vedo che non sei nuovo. Almeno sai come si fa” e gli si intrufolò dentro con la lingua. Il ragazzo fu squassato dal piacere. Le leccate, le succhiate, gli sputi sull’ano, le invasioni prima della lingua e poi di uno e poi di due grosse dita gli fecero perdere la lucidità. Invece di respingere l’idea di quello che stava per succedergli desiderò che si avverasse al più presto. Si inarcò, offrendo senza pudore la sua intimità.
    
    “La prego, mi dia il cazzo… mi scopi, la prego… la prego…”.
    
    C’era poco da pregare. Il glande, bagnato da un abbondante sputo, era già a contatto col suo orifizio. Con una leggera, lunga spinta l’enorme proboscide gli scivolò dentro arrestandosi solo quando raggiunse il fondo, senza ...