1. Semplicemente Eva


    Data: 12/01/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... soltanto nello studio di Guido. Sovrappensiero com’era ed essendo uscita solo un paio di minuti prima, si dimenticò di bussare. Quel che vide le mozzò il fiato tanto che la giovane, stupefatta e impietrita, dovette trattenere un urlo nel petto. Guido era seduto alla scrivania dove avevano concluso la visita, i pantaloni sbottonati e arrotolati sugli stinchi assieme ai boxer. In corrispondenza dell’inguine svettava un fallo in prepotente erezione. Era ammaliante per la giovane assistere a quello spettacolo di potenza virile. Non si può dire che il suo ex fosse troppo dotato anche se le aveva regalato discreti orgasmi, ma in questo caso era tutto un’altro discorso. La donna si coprì la bocca con le mani, mentre Guido, sbigottito e sconvolto, neanche tentava di ricoprirsi, congelato e smarrito da quell’irruzione inaspettata. “Eva….non ….non”. fu tutto ciò che riuscì a balbettare. Stavolta, toccò a lui diventare paonazzo, quasi come la punta esposta del proprio pene che, Eva lo vide perfettamente, era innaffiato da rivoli di linfa virile che scendevano quali torrenti da un monte. Era troppo poco smaliziata per collegare da subito quella profusione di linfa con la visita cui si era dianzi sottoposta.
    
    Le parve una visione irreale di cui riusciva a mettere a fuoco solo dettagli, ma non la visione d’insieme. Poi fu rapita dalla smania di trasgredire. Pensò che le parole fossero superflue e, colta da un raptus di lussuria, sentì le proprie mani che, quasi contro l’imperio del ...
    ... cervello, slacciavano il cinturino della gonna leggera. Pochi istanti dopo, l’indumento le ricadde ai piedi. Le lunghe gambe affusolate e le cosce tornite libere d’incantare. Si levò anche la blusa sfilandosela velocemente dalle braccia. Rimasta in intimo blu, dopo essersi tolta pure gli stivaletti bassi vellutati, Eva, come in trance, si sdraiò sulle stesso lettino su cui si era trovata supina e in topless pochi minuti prima che ora le parevano un’eternità. S’infilò una mano lasciva sotto la mutandine a culotte, telecomandata da una brama incontenibile, percependo un flusso ininterrotto che si dipanava dall’inguine in ogni direzione. Prima ancora di sfiorarsi il sesso fradicio, respirava affannata. Poi mosse le dita solleticando le grandi labbra tumide. Scoprendole arrivò sul vestibolo dello scrigno del proprio essere donna: era talmente intriso del suo miele che ne asciugò un po’con le dita spalmandosi quel succo tutto intorno. Poi socchiuse gli occhi e mosse le dita vellicando delicatamente la clitoride. Sussultò e gemette. Chiamò Guido. “Vieni qui con me, ti desidero immensamente”. Il giovane medico era ancora seduto semidenudato sulla sua sedia da ufficio, l’espressione sconvolta di chi è all’oscuro di quanto sta accadendo. Sì avvicinò a quella splendida femmina che seguitava a carezzarsi voluttuosamente. Le sfiorò la bocca con un dito, poi i capelli serici e voluminosi, le guance morbide e rotonde, ormai invermigliate per le operazioni lascive cui si stava dedicando là ...
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