1. La prima volta di barbara


    Data: 11/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: visroboris, Fonte: Annunci69

    ... che ogni parte del suo corpo gridava a gran voce, dai suoi capezzoli turgidi al suo sesso bagnato come se già assaporasse le attenzioni che avrebbe ricevuto.
    
    Le passai una mano tra i capelli in una sorta di carezza poi la bendai. La feci indietreggiare sul grande letto e la feci distendere, ventre all’insù.
    
    Con le due paia di manette le legai i polsi alle doghe verticali della spalliera del letto, poi con le due cinghie le legai le caviglie ai due pomi dei piedi del letto, facendo in modo che braccia e gambe fossero ben divaricate e concedendo solo un piccolo movimento degli arti.
    
    Era pronta, lei era tesa, aspettava che qualcosa accadesse, che qualcosa “le” accadesse! Da dove avrei cominciato, cosa le avrei inferto, avrebbe sentito dolore, piacere, entrambi...non lo sapeva e non poteva vedere nulla di quello che stavo per farle, poteva solo attendere e la cosa la eccitava moltissimo.
    
    Dal frigobar presi dei cubetti di ghiaccio dall’ice maker e, avvicinatomi a lei, cominciai a sfiorarle l’areola del seno destro, lei sobbalzò per la sensazione di freddo improvviso. Passai al sinistro, stessa reazione. Continuai a passare il ghiaccio come per disegnare i contorni dell’areola e poi con dei cerchi sempre più stretti fino ai capezzoli. La pelle si raggrinzì al passaggio del ghiaccio ed i mugolii di Barbara non celavano le sue sensazioni anche le mani si erano chiuse in un pugno ed i muscoli erano tesi. Feci scivolare un cubetto di ghiaccio nell’incavo dei due grossi ...
    ... seni tenuti su dal balconcino e mi dedicai all’altro capezzolo con lo stesso trattamento. Quando la pelle era completamente raggrinzita ed i capezzoli fuori come 2 baionette, li afferrai forte con le dita delle due mani e li strizzai forte tirandoli in su, un urlo uscì dalla bocca di Barbara e subito la punizione non si fece attendere, lasciai con la mano destra il capezzolo e schiaffeggiai il seno sinistro ancora allungato verso l’alto dalla presa dell’altra mano. Ci fu un mugolio, un sussulto ma nulla più, la lezione era stata appresa.
    
    Lasciai il seno e scesi verso la fica, era fradicia, le labbra aperte pronte a ricevere qualsiasi cosa avessi voluto usare per penetrarla, per farla godere, ma avevamo appena iniziato...
    
    All’improvviso le toccai il clitoride con il cubetto di ghiaccio. Sobbalzò e cercò istintivamente di stringere le gambe, ma le cinghie erano ben salde e non poté che rimanere a gambe divaricate alla mia mercé. Lo sapeva, vedevo i muscoli delle sue cosce e dei piedi tesi in attesa che quella fastidiosa sensazione di gelo le torturasse nuovamente il sesso, feci passare qualche secondo, poi di nuovo sul clitoride, stavolta mi trattenni per tre secondi mentre lei cercava invano di divincolarsi con tutto il corpo. Poi attesi qualche secondo e con l’altra mano mi avvicinai al clitoride, ebbe un sussulto pensando al ghiaccio, ma quando sentì il calore della mano si rilassò subito. Col pollice cominciai a strofinarlo come fosse un bottoncino, Barbara gradiva il ...
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