1. GIOVANNA DAL PENTACOLO 1


    Data: 11/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Lesbo Autore: Giovanna, Fonte: RaccontiMilu

    ... vattene. Lo vedi Iside ha già sparso la polvere? ‘
    
    Aggiogato, il mostriciattolo si lanciò dal campanile in una ridicola caduta folle.
    
    Guardando dagli occhi del cane nero e ringhioso, mentre la vecchia sghignazzava nella piazza, si avvicinò attento ai piedi della piccola orfana, affondati nei sandaletti, e ‘lesse’ accuratamente i due puntini rossi sull’ alluce sinistro; sogghignò soddisfatto.
    
    La sua missione era compiuta e la risposta era positiva.
    
    Era proprio Lei.
    
    Due giorni dopo due scosse di terremoto fecero si che tutto il paese di Apice venisse evacuato e per sempre ‘ ci rimasero solo i cani, qualche poveraccio, il sindaco e la vecchia janara, che la domenica precedente aveva dato di matta davanti alla chiesa: Siside.
    
    Capitolo Secondo: L’ amara gioventù.
    
    Qualche anno dopo, mia madre e io vivevamo nella casa nuova di mia nonna. La vecchia donna aveva avuto pietà di mia madre, rimasta vedova così giovane; con me da mantenere, probabilmente avremmo fatto la fame.
    
    Il fratellastro di mio padre, figlio primogenito del nonno e della prima moglie, morta di parto, ci veniva a trovare spesso.
    
    Non mi piaceva.
    
    Era grossolano e cattivo, mia nonna lo doveva sopportare perché era rimasto solo lui a mandare avanti l’ attività di macellazione, ereditata da mio nonno. Con la morte di mio padre era rimasto il padrone indiscusso dell’ attività che, grazie a manovre politiche e ad appalti di favore, fioriva egregiamente rendendolo ricco e potenteVeniva spesso a ...
    ... casa nostra perché aveva molte attenzioni per mia madre.
    
    Era claudicante e abbastanza brutto, quando era brillo diceva spesso a mia madre che doveva ringraziare iddio, che non si era sposato e che non gli piaceva di andare dalle puttane.
    
    Quando ero piccola, se lui arrivava, la nonna si segnava e mi portava con se.
    
    Poi quando mi feci più grande e appetitosa lo zio non volle più e fece sistemare meglio le nostre stanze e creare un bagno privato per mia madre. Diceva che, noi due, per lui che era solo soletto rappresentavamo la famiglia.
    
    Lo vedevo spesso, quando cenava da noi, come guardava e toccava mia madre; all’ inizio lei mi portava di corsa in camera mia, ma poi lo zio non volle più.
    
    Disse che ero grande e dovevo imparare le cose della vita ‘
    
    Mia madre piangeva spesso, ma non poteva contrastarlo, vivevamo anche della sua elemosina, in fondo.
    
    Ma soprattutto era minaccioso e vendicativo, e mia madre lo temeva.
    
    Spesso dalla mia cameretta sentivo ansimare dalla stanza di mia madre o dalla cucina, ma non riuscivo a capire niente di ciò che dicevano, ne potevo conoscere troppe cose: non avevo amichette, mi evitavano tutti a scuola, mentre mia nonna non faceva che segnarsi e pregare.
    
    Quindi ero completamente impreparata quando una sera lo zio arrivò, allegretto, anzi lievemente alticcio, chiuse a chiave la porta della nostra parte di appartamento e si spogliò davanti a me e a mia madre sbigottita, lei si alzò di scatto per fermarlo, ma lui le diede un ...
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