1. Il desiderio accende il fuoco nel ventre (una storia di laura)


    Data: 10/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    ... la stava eccitando sempre di più.
    
    Quasi contro la sua volontà la mano destra, posata sulla gamba corrispondente, scivolò verso l’interno delle cosce finché le punte delle dita sfiorarono il clitoride eretto e le piccole labbra.
    
    Riuscì a bloccarne l’avanzata solo a pochi millimetri dalla meta, grazie a un enorme sforzo di volontà.
    
    «Non farlo» disse Clelia, in un soffio. «Non fermarti.»
    
    Laura si morse le labbra, che sentiva essere caldissime, e affondò le dita nella fessura, provando una sensazione talmente intensa da mozzarle il respiro.
    
    Cominciò una carezza lenta e profonda, resa più dolce dal gioco di sguardi con l’amica in piedi accanto a lei.
    
    «Prima hai detto che saresti disposta a…» iniziò Laura, interrompendosi prima di dire troppo. Ma ormai non era più lei a parlare quanto l’incendio feroce nel suo ventre, che voleva essere spento a tutti i costi.
    
    «…leccare la fica di Moira» concluse Clelia al posto suo.
    
    «sì… e anche se io non sono Moira...»
    
    «Sei molto più bella di lei» la interruppe Clelia con un filo di voce. «Molto molto molto più bella di lei.»
    
    Laura allargò con le dita le piccole labbra turgide ormai imperlate di rugiada per mostrarne l’interno roseo all’amica. Clelia le si inginocchiò tra le gambe aperte, come Sonia qualche giorno prima. Le sue guance sembravano ustionate tanto erano rosse.
    
    «Non so se ci riesco» mormorò. «Non l’ho mai fatto.»
    
    «Non preoccuparti, per stavolta guarda e basta» la rassicurò Laura, riprendendo a ...
    ... carezzarsi con movimenti languidi. Anche solo averla vicina era eccitante. Si masturbò con ritmo via via crescente, sentendo montare il piacere come un’onda di marea, lento e inesorabile. Quando alla fine venne si morse le labbra per non urlare, sotto gli occhi sgranati di Clelia.
    
    Rimase altri trenta secondi ad occhi chiusi, assaporando la sensazione del piacere che scemava quasi fosse un vino d’annata, poi guardò negli occhi Clelia, ancora in ginocchio di fronte a lei, e con lentezza deliberata avvicinò le dita bagnate alle sue labbra.
    
    Quando furono a pochi millimetri, Clelia aprì la bocca e cominciò a succhiarle piano, senza mai interrompere il contatto visivo.
    
    Fu un momento dolcissimo e rovente allo stesso tempo, che si incise a fuoco nelle menti surriscaldate di entrambe.
    
    «Ora forse riesco a farla» disse Laura. Clelia era sempre di fronte a lei.
    
    Con l’incendio ridotto a una distesa di tizzoni ardenti, riuscì a rilassarsi quel tanto per bastava per cominciare. Clelia, in ginocchio tra le sue gambe spalancate, osservò il getto limpido scendere nel water finché si ridusse a un lieve gocciolio poi, prima che Laura potesse farlo da sola, prese alcuni strappi di carta e con dolcezza, come se aiutasse una bambina, glieli passò in mezzo alle cosce per asciugarla. Laura emise un gemito a labbra chiuse e le carezzò i capelli.
    
    Si presero ancora un po’ di tempo prima di alzarsi in piedi. Laura tirò su il perizoma umido e lo sistemò alla meglio sotto la gonna.
    
    «È ...
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