1. le mie prime volte - 2 - in bocca


    Data: 10/01/2021, Categorie: Prime Esperienze Tabù Trans Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Io Giovanni lo avevo sempre amato, dal primo momento in cui lo avevo visto, che praticamente eravamo bambini e ancora non conoscevamo niente, sesso, amore, gioia, piacere, eccitazione. Crescendo mi dicevo che avrei voluto sposarlo, ma non potevo perché i maschietti dovevano sposare le femminucce e sebbene io mi sentissi più femminuccia di certe femmine brutte e acide, non potevo dirlo in giro, perché non stava bene e c'era il precipizio che ci aspettava. Crescendo ancora di più l'infatuazione si era trasformata in cotta e poi in passione violenta, amore incontenibile, trasporto totalizzante, ma c'era sempre quel punto di non ritorno, c'erano le colonne d'Ercole della mia innocenza che non potevano essere oltrepassate, c'era la vergogna di essere scoperti o che lui, per vantarsi, andasse in giro a raccontare a tutti quelli che con me ci avevano provato - ma che erano pronti a giurare che non gli piacevo, anzi quasi di provare ripugnanza per me, essere effeminato e ambiguo - che lui ci era riuscito.
    
    Il pomeriggio del bicchiere gli offrii le tette e prima me le palpò, toccò e massaggiò vestite, poi - dopo che gli avevo aperto la strada - le massaggiò finalmente nude, poi mi sbatté sul letto e cominciò a succhiarmele, leccarmele, baciarmele, mordermele, mettendosele tutte in bocca, succhiando i capezzoli come un bimbo vorace che vuol essere allattato e infine mi cercò lì sotto, mi toccò in maniera insidiosa, indovinò il contorno del pistolino e in un silenzio pazzesco mi ...
    ... masturbò, conducendomi pian piano sulla soglia del primo orgasmo che, nella mia vita, mi veniva indotto, donato da un'altra persona, fortunatamente non da uno qualsiasi ma dal ragazzo che amavo e desideravo.
    
    Venni fragorosamente, dentro le mutandine, dentro i pantaloni, sporcai e allagai tutto, mugolai in falsetto, con la vocina da ragazzina maialetta, gli dissi di amarlo da morire e un attimo dopo avere goduto avrei voluto sotterrarmi, mi vergognavo da morire, mi distesi sulla pancia, in modo da coprire in parte il mio corpo nudo, ma lui non mollò e prese ad accarezzarmi in maniera conturbante le spalle.
    
    - Tranquilla, gioia, va tutto bene, tranquilla - e cominciò a parlarmi al femminile - forza piccola, dai bella, è tutto okay.
    
    Trovai la forza di girarmi, cercai qualcosa con cui coprirmi il piccolo ma delizioso seno, lui me lo impedì.
    
    - Non abbiamo finito - disse con un mezzo ghigno sardonico sul volto, si mise in piedi e si piazzò a gambe leggermente divaricate davanti a me, la virilità evidentissima sotto i jeans. Non ebbe bisogno di parlare, di dire nulla. Mi prese per mano e mi fece mettere a sedere sul letto, mi carezzò le guance, mi portò una mano sulla fibbia della sua cintura, mentre lui si toglieva la maglietta, scoprendo due pettorali niente male.
    
    La mia mano schizzò via dalla sua cintura: avevo paura, mi vergognavo, era più forte di me.
    
    Allora mi fece alzare, mi accostò a sé, era più alto e le mie piccole tette si poggiarono poco sotto il suo petto, ...
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