1. C'è sempre una prima volta ...


    Data: 07/01/2021, Categorie: Anale Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: fenice1967, Fonte: xHamster

    ... impalato in modo che fossimo l'uno di fronte all'altro, e questo mi suggerì di eccitarlo oralmente.
    
    Così, contorcendomi un poco, riuscii ad arrivare a ciucciargli il cazzo, che pareva di marmo tanto era duro. Mentre lui proseguiva con quel bellissimo smorzacandela, io seguitavo a spompinarlo come potevo, con suo grande godimento.
    
    "Si ... ahhh!!! ... ancora, ancora, si ... ti prego ... continua così. Dio mio, quanto è grosso e duro il tuo uccello ... sembra un palo!".
    
    Potevo vedere l'immagine della schiena di Giulio riflessa nello specchio dell'armadio; i suoi capelli lunghi e boccoluti scivolavano lungo le spalle ricoperte di pelo e, in fondo c'era il suo bel sedere che si muoveva ritmicamente. Dio mio, quante volte mi ci ero specchiato con compiacimento e vanità, mentre il mio amore mi possedeva in modo maschio, o quando mi contorcevo dal piacere.
    
    Certo che ne era passata di acqua sotto i ponti, da quando io e Giulio avevamo fatto l'amore per la prima volta. La nostra prima notte insieme fu memorabile: lui ci diede dentro come un matto, sfondandomi il culo senza alcun ritegno, mentre io venni più volte, in preda ad una eccitazione indescrivibile.
    
    Ora era lui, per la prima volta dopo così tanto tempo, a sollazzarsi con il mio cazzo ed a provare l'ebbrezza della penetrazione.
    
    Ogni volta che facevamo sesso, io mi trasformavo: le mie movenze si facevano più delicate del solito e la mia voce, che normalmente era maschia, si modulava con toni più dolci. In quel ...
    ... momento notai con soddisfazione che era lui ad assumere comportamenti più remissivi e passivi, obbedendo in maniera incondizionata a tutto ciò che gli dicevo.
    
    "Dai Giùgiù, cambiamo posizione. Ti va?".
    
    "Si!", mi rispose lui, "Aiutami tu".
    
    Spostai il cuscino su cui poggiavo la testa in una diversa posizione, poi lo presi tra le braccia e - senza mai togliere il mio uccello dal suo culo - lo spostai in modo da scoparmelo alla missionaria.
    
    Il suo sedere sollevato poggiava sul cuscino e la sua testa sul materasso. Misi le sue gambe sulle mie spalle e incominciai a spingere; lui, sotto di me, continuava a gemere dal godimento, mentre con le mani mi stringeva i polsi.
    
    Ogni tanto mi avvicinavo a lui per baciarlo sulla bocca, con dolcezza e passione, come lui faceva normalmente con me. Mentre continuavo a scoparmi a fondo il mio uomo, sentivo crescere ancor più in me l'amore e l'affetto verso di lui; provavo anche un sentimento di grande ammirazione nei suoi confronti, proprio perché quel giorno aveva deciso di mettere in discussione tutto se stesso e di buttare alle ortiche l'orgoglio maschile.
    
    Il suo cazzo svettava eretto, in attesa di essere maneggiato dalle mie mani esperte.
    
    "Aspetta, adesso ci penso io a farti godere, tesoro mio!". Lui mi guardò e sorrise, divertito da quel "tesoro", proferito in quella circostanza così inusuale (per lui): non era abituato a farsi chiamare da me in quel modo così sdolcinato e, per la verità, anche un po' ironico.
    
    Comunque ...