1. Le storie di Marzio 1


    Data: 06/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Marzio, Fonte: EroticiRacconti

    Ciao a tutti, è il mio primo racconto, ne seguiranno altri e, a parte i nomi, ciò che leggerete è tutto reale e forse perciò molto eccitante...
    
    1 - Ilaria
    
    Conobbi Ilaria in una prestigiosa facoltà siciliana, eravamo pari corso anche se lei aveva qualche anno più di me visto che stava integrando alcune materie per conseguire la seconda laurea. Nonostante la facoltà fosse prevalentemente frequentata da ragazze, Ilaria era considerata la bomba sexy della facoltà, non vi era uno studente o un professore che non si girasse a guardarla e ad ammirarne le curve e lo charme: 1,70, un quarta abbondante di seno, vitino stretto, cosce lunghe e formose che finivano con un culo perfetto che si portava in giro senza pietà per chi si trovasse "costretto" a fissarlo, una chioma folta nera e riccia ed una faccia da troia clamorosa...un solo difetto, fidanzatissima!
    
    Ricordo ancora quando una collega comune ci presentò e stringendomi la mano lunga e affusolata mi disse "piacere Ilaria" con quella voce calda e sensuale che custodisco ancora in mente nonostante siano passati diversi anni. Me la sarei sbattuta all'istante, pensiero talmente palesato dalla mia espressione che sentiì la voce della mia collega Sara dire "stai calmo, vedi che è fidanzata"; "peccato" mi sfuggì, reazione che mi fece ricordare che anch'io lo ero ma che fece incazzare non poco la mia collega (sempre innamorata di me) e far ridire di gusto Ilaria, nel cui sguardo intravidi una luce che la rendeva ancora più ...
    ... sensuale di quanto non lo fosse già...
    
    In breve tempo diventammo buoni colleghi, sedendoci spesso vicini alle lezioni e talvolta preparando insieme alcuni esami. Io ero sempre molto cordiale con lei pur non nascondendo mai il mio interesse nei suoi confronti ed il suo modo di non dire mai né sì né no mi faceva galoppare con la fantasia, finché un pomeriggio piovoso al termine della lezione mi chiese un passaggio per tornare a casa. Ricordo ancora quel tailleur blu gessato con una gonna stretta da urlo ed i bottoni della giacca che stavano per saltare sotto la spinta di quel seno tondo e fiero. Appena saliti in macchina estrasse dalla borsa un mazzo di chiavi e mostrandomele mi dice "ti va di andare a casa mia a scopare?". Credo di aver prodotto l'espressione più perplessa ed idiota della mia vita, pensai prima ad uno scherzo, poi ad una allucinazione sonora e infine ad una serie di inutili quesiti che mi fecero perdere tanto di quel tempo da darle la possibilità di farle rilanciare con il più classico dei "scusa, pensavo di piacerti". Da quel momento in poi ricordo a malapena il susseguirsi dei fatti, ricordo di averle infilato la lingua in bocca e una mano tra le cosce più ambite della facoltà che per l'occasione erano impreziosite da auto reggenti color carne. L'oscurità concessa dall'orario e dalla vegetazione del parcheggio ci permise di dare libero sfogo a quel desiderio devastante che evidentemente non avevo solo io...In pochi minuti ho liberato le tette più belle che abbia ...
«12»