1. Il mio peggior affare


    Data: 06/01/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: darkcuck80, Fonte: RaccontiMilu

    ... succhiamelo’
    
    ‘ma come qui per strada mentre guidi?’
    
    ‘Che rompicoglioni, fallo e basta!’
    
    Mi guardai attorno ed affondai la mia bocca sul suo uccello, vidi la luce del semaforo avvicinarsi, era rosso, si fermo per svoltare a sinistra, al nostro fianco c’era un’altra auto con due ragazzi, Andrea abbassò il finestrino, loro guardarono, mi voltai vidi i loro visi e mi riabbassai subito per non farmi riconoscere, tra Andrea e loro ci furono commenti pesanti su di me
    
    ‘Sei proprio fortunato con una donna così porca’
    
    ‘Eh si &egrave proprio una troia e suo marito &egrave a casa che sparecchia pensate un po”
    
    Risero, venne il verde e partimmo mentre io mi sentivo sempre più in colpa nei confronti di mio marito e di quello che avevo fatto e stavo facendo.
    
    Gli dissi che era uno stronzo non poteva rischiare di farmi riconoscere così, se fosse venute fuori chiacchiere sarebbero venuti a saperlo in ufficio ed anche mio marito, stavo facendo quello proprio perché non lo venisse a sapere nessuno e lui invece metteva a rischio tutto
    
    Arrivò, si fermò, mi guardò e mi mollò un ceffone
    
    ‘sei una troia, mi hai soffiato il contratto, hai fatto la furba e mi hai offeso, questo &egrave il minimo che devi fare per ripagarmi, abbassati e succhiamelo senza fare storie puttana e se viene a saperlo tuo marito peggio per te’
    
    Con una mano mi coprivo la guancia colpita, singhiozzando mi abbassai e’ lo ripresi in bocca.
    
    ‘sii brava così, senza parlare, avanti succhialo, ...
    ... infilatelo tutto in bocca, giù giù con quella testa, avanti troia succhiamelo’ mi prese per i cappelli mi sollevò la testa e mi guardò sei proprio una bocchinara, ora prendilo in mano e leccamelo tutto voglio sentire la tua lingua dai da brava’
    
    Lo presi in mano comincia a muovere la mia lingua sulla sua cappella, roteando, lui muoveva la testa me la spinse più in giù tra le sue cosce, si dai leccami le palle mordimele, sei proprio brava’
    
    Io continuavo leccavo e succhiavo come lui mi diceva di fare, speravo si sbrigasse così poi potevo andarmene a casa, ogni tanto mi spingeva la mia testa più in giù affondando il suo uccello a fondo nella mia bocca e facendomi venire conati di vomito, la saliva usciva dalla mia bocca e scendeva lungo la sua asta di carne, ero schifata da quello che stavo facendo ma non mi potevo rifiutare mi ero messa nei guai da sola e dovevo trovare un modo per uscirne, all’improvviso sentii la porta dell’auto aprirsi, lui scese tenendomi per i cappelli mi trascinò fuori, lo seguii sempre piegata, urlando dal dolore per come mi tirava per i capelli, mi spinse contro il cofano della macchina sempre tenendomi per i capelli
    
    ‘Basta fai piano, mi stai facendo male’
    
    Con una mano continuava a tenermi la testa rivolta verso di lui mi guardava in modo sadico
    
    ‘Sei una puttana, non dovevi farmi quello che mi hai fatto, e me la devi pagare, chissà gliela avrai data a cne a Carlos per ottenere il contratto, non &egrave vero?’
    
    ‘No non &egrave vero non lo ho mai ...
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