1. Giochi pericolosi


    Data: 04/01/2021, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: Cignonero_, Fonte: RaccontiMilu

    ... sguardo penetrante mi eccitava, sospirai, continuava a guardarmi negli occhi fino a quando non li posai sulle sue labbra mentre sibil’
    
    ‘Schiava’
    
    Rimasi in silenzio, il mio respiro cresceva, si tirò leggermente indietro ed aprì il primo cassetto del mobiletto di fianco alla porta, estrasse qualcosa di metallico, ne osservai il luccichio provocato dalla luce esterna che attraversava le vetrate dell’ingresso, realizzai che si trattava di un paio di manette, sentii un sussulto interiore, la vista di quell’aggeggio metallico mi rese inquieta, non ero mai stata amanettata prima di allora.
    
    Stavo per aprire la porta alla sottomissione, qualcosa che conoscevo appena.
    
    Marcello adorava farmi aspettare, tenermi in sospeso. Giocava con la mia volontà mentre faceva tintinnare le manette, assaporando la mia incertezza.
    
    Cominciò a farle suonare: il gancio di regolazione veniva spinto negli anelli di chiusura, per liberarsi e rifare il giro, continuò in questo modo per un paio di volte; il suono era quasi insopportabile, non riuscii a nascondere una smorfia di fastidio, Marcello sorrise compiaciuto, si avvicinò ad un passo da me, un misto di terrore e desiderio mi assalì, il suo ghigno perververso mi destabilizzò, poi, con calma, tir’ fuori dalla tasca dei pantaloni, una chiave, controllò che le serrature funzionassero
    
    ‘Le ho provate prima, ma voglio che veda anche tu ‘ Continuava ad armeggiare con quegli aggeggi, mentre aspettavo, ormai impazientemente il momento in cui mi ...
    ... avrebbe immobilizzata
    
    ‘Quanta premura’ Ansai, guardavo le scale, desiderosa di salire in camera, ma non ci allontanammo da dove ci trovavamo.
    
    Senza darmi tregua, Marcello mi spinse di nuovo contro la porta d’ingresso; per un istante, c’erano solo respiro spezzato, l’umidità delle nostre lingue che combattevano in un duello di titani, e il suo membro che premeva prepotente contro il mio addome; lentamente tirò giù la lampo della mia giacca mentre le sue labbra continuavano ad assaporare le mie; un bacio languido, lascivo, che mi fece eccitare in modo incontrollabile.
    
    All’improvviso, ogni traccia di uguaglianza nella guerra scomparve: Marcello mi afferrò con forza il polso rivolgendomi un’occhiata di avvertimento, inclinando l’equilibrio a suo favore.
    
    “Sai che hai guadagnato una punizione.”
    
    Rimasi in silenzio mordendomi il labbro tentando di nascondere il piacere, potei solo annuire senza dire niente, bloccando gli occhi verdi su Marcello, che mi fissava scuro e determinato.
    
    “Ferma” ordinò.
    
    La sua voce autoritaria cominciò a generare la voglia irrazionale di compiacerlo, obbedii, Lottai con tutta me stessa per restare immobile, anche se avevo il forte desiderio di carezzare il suo corpo, e di sentirmi penetrata con violenza.
    
    Marcello fece percorrere il gelido acciaio delle manette sulla coscia, con una lentezza premeditata; tremai di piacere, aspettando la sua prossima mossa.
    
    ‘Tranquilla, non succederà nulla che tu non voglia’ mi sussur’ all’orecchio, ...
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