1. La prima volta alle terme.


    Data: 03/01/2021, Categorie: Anale Voyeur Prime Esperienze Autore: luisa88, Fonte: xHamster

    ... andare a lavorare, avendo fatto festa il sabato e la domenica come di consuetudine dovevo dare il riposo alle mie due colleghe, aimè stare in piedi ero tutta un dolore, per non parlare del fondo schiena. Non vedevo l’ora che arrivasse mezzogiorno e mezza per correre a casa e riposarmi, un messaggio sul gruppo di casa la mamma mi avvisa che zia è a Milano per un corso settimanale e aspettare mio cugino che arrivi da scuola a pranzare, rispondo ok. E il figlio di zia Teresa diciasettenne, frequenta il quarto anno di Tecnico Elettronico al mattino al pomeriggio frequenta il corso per infermieri della croce. Arrivando lo trovo dal portone che aspetta, saliamo in casa. Io vado in bagno e lui prepara ed accende i fornelli, ci sediamo per pranzare una smorfia di dolore mi guarda e mi chiede cos’ho, un mal di schiena è stata la scusa. La stessa cosa si ripete il martedì la sera su consiglio di mamma consiglia di prendere le sue miracolose pastiglie alle 12 erbe, “che secondo lei il mattino seguente avrei dovuto andar di corpo” non successe, parlando con Wilma la collega che era due volte mamma mi consiglia di fare un clistere, ***rivolgermi all’infermiere venuto per mamma non mi piaceva dava ordini e le massaggiava il sedere avrei potuto capire la pancia***. La paura mi attanagliava dover ricorrere alla sua opera, supposte non se ne parlava, anche la rosa faceva ancora male, mercoledì sera prima di farmi il bagno mi ero seduta sul bidè con il Chilly avevo provato ad infilarmi un ...
    ... dito non riuscendo per il dolore. Il giovedì dovevo decidere cosa fare, chiamare l’infermiere. Mentre ero nel retro ad aprir pacchi e sistemare gli articoli mi vibra il cellulare in tasca, la zia che chiede se tutto va bene, se il figlio va a scuola, dalla mia voce intuisce che qualcosa non va, confidandomi spesso più con lei che con mamma spiegai cosa mi era successo, lei senza indugiare “chiedi a Piero”, la mia risposta: -Non mi oso-. adesso come fare, chiusi la telefonata ed entrò nel retro Wilma “pensavo parlavi con Cristina, ti sentivo parlare” ero al telefono con zia. Nel pomeriggio eravamo chiusi, avevo tutto il tempo senza dover correre. Nella mia testa stavo rivivendo la scena che successe a mamma, sapevo che in casa c’era tutto che serviva allo scopo dall’asta per sorreggere le flebo “serviva per il povero babbo” alla sacca con sondini vari per il resto. Mando un WhatsApp a mio cugino se vuole che passo a prenderlo, mi risponde “Ok” strada facendo non sapevo come impostare il discorso, mentre saliva in auto non era ancora seduto squilla il cellulare lo avvisano “pomeriggio non c’è lezione”, era segno del destino era tutto per me. Arriviamo a casa, tavola apparecchiata solo da scaldare il pranzo, preparo la pentola con acqua e preparo le bustine, nel sedermi dolore, guardandomi in viso non posso dirgli bugie, non mi osavo ero a conoscenza che quel tipo di lavoro lo aveva fatto solo a sua mamma con le mani tra la sedia e le gambe chiedo “…….mi fai il clistere” gelo più ...