1. Schiavitù


    Data: 02/01/2021, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Autore: SchiavettoRepresso, Fonte: RaccontiMilu

    ... mio.
    
    Le scrivo un messaggio: ‘Trovato, Padrona’.
    
    La sua risposta è quasi immediata: ‘Legatelo.. Per tutta la lunghezza, partendo dalla base. Deve essere quasi moscio, e quando arrivi alla punta ci fai un bel fiocco e mi mandi una foto’.
    
    Non la faccio aspettare ed eseguo immediatamente. Trovo il centro del nastro, e lo appoggio alla base del pene. Da lì, inizio ad avvolgerlo intorno a tutta l’asta, stringendo il giusto, formando come delle spire intorno a me, e andando a fare un bel fiocchetto proprio su quel solco che fa da confine tra l’asta e il glande.
    
    Scatto la foto, e gliela mando.
    
    ‘Che bel regalino! è per me?’
    
    ‘è tutto suo, Padrona.’
    
    ‘Fa male? è stretto?’
    
    ‘No, non mi da nessun fastidio.’
    
    ‘E se dovessi avere un’erezione?’
    
    ‘Eh, quello potrebbe essere un problema.’
    
    Qualche minuto di silenzio, poi, mi arriva una foto: una foto dei suoi piedi. Cerco di distogliere la mente, ma fallisco, e mi ritrovo a sognare di essere in adorazione di quelle splendide dita, di quelle piante perfette. L’erezione è una questione di pochissimi attimi. Arriva imperiosa, l’asta si gonfia, il nastro si stringe, e il glande si gonfia di sangue fino a diventare di un colore molto più vicino al viole che al normale rosa. Fa male, pulsa, stringe, ma il suo scopo era questo, e soffro in silenzio.
    
    ‘Non distogliere lo sguardo dai miei piedi. Immagina di leccarli, di baciarli, di prendertene cura. So che lo stai già facendo, e voglio che tu non smetta.’
    
    ‘Sì, ...
    ... Padrona. Come desidera.’
    
    Faccio come mi dice, e continuo a sognare quello che già non potevo fare a meno di sognare. Cerco allo stesso tempo di farmi passare l’erezione, ma non è possibile. Il glande sembra voler scoppiare, e il nastro sembra quasi tagliare la carne del mio membro. Stringo i denti, e resisto.
    
    ‘Cosa devi fare oggi?’
    
    ‘Devo andare a comprare un libro.’
    
    ‘Molto bene. Ci andrai con questo bel fiocchetto. Niente intimo, e niente jeans: metti i pantaloni della tuta.’
    
    ‘Sì, Padrona..’
    
    L’erezione è finalmente svanita, ma so bene che non sarà l’unica della giornata.
    
    Indosso i pantaloni della tuta senza mettere le mutande. Questo vuol dire che ad ogni erezione, chiunque nel raggio di diversi metri si accorgerebbe di cosa sta succedendo sotto i miei pantaloni, e al tutto si aggiungerebbero le mie smorfie di fastidio causate dalla stretta del nastro sul mio pene.
    
    Esco di casa e mi dirigo verso la fermata del tram. Spero almeno di trovare posto a sedere, così da poter mascherare la situazione.
    
    Niente, la mia proverbiale fortuna mi consegna un tram non stracolmo, ma senza un solo posto a sedere libero.
    
    ‘Oggi indosso un tubino grigio, fino al ginocchio. Scarpe rosse, senza calze.’
    
    Maledizione. è sufficiente un messaggio così semplice per distruggermi la mente. L’erezione è quasi immediata, e io devo voltarmi verso il finestrino per evitare che mezzo tram si accorga di ciò che sta succedendo. Il nastro stringe, fa male, mi strizza tutto il membro, e di ...
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