1. Se lo fai per soldi, non è tradimento


    Data: 31/12/2020, Categorie: Erotici Racconti Incesti Sensazioni Autore: Heich_V_Esse, Fonte: RaccontiMilu

    ... era accaduto il giorno prima, in quel caldo pomeriggio di luglio, era stato assolutamente fuori da ogni mia previsione e aspettativa. Ero tornato a Napoli con l’idea di salutare un po’ di conoscenti e passare qualche giorno lontano dallo stress dello studio e dall’aria opprimente della mia famiglia ed ero finito per ritrovarmi a letto con la migliore amica di mia madre fresca di tradimento subito e per giunta pure pagato e invitato per un bis il giorno dopo.
    
    Il mio cuore batteva a mille al solo pensarci ed anzi più pensavo nella mia stanza d’albergo, più il cuore prendeva a battere e con esso anche le mie pulsioni sessuali niente affatto dormiente nonostante tutto il piacere provato.
    
    Dopo aver combattuto con i freschi ricordi di quel giorno alla ricerca di qualche ora di sonno, crollai e ben presto fu l’indomani. E c’era un accordo da onorare che mi portava ancora da Daniela. Così, mi presi coraggio in tarda mattinata dopo aver fatto colazione e una doccia, decisi di chiamare Daniela:
    
    dissi contento e sereno con voce squillante-
    
    Infondo, non le stavo mentendo perchè era proprio quello che volevo andare da lei e ripiombare in quel armonioso ritmo che intrecciava i nostri corpi. Ma pensai anche, che essendo lei una donna ferita nel profondo, non fosse un delitto farle vedere e sentire la mia attrazione, quella stessa attrazione che pensava fino al giorno primo di non potere far provare a nessuno.
    
    Confermammo allora quanto detto il giorno prima e cioè che ci ...
    ... saremmo visti a casa sua nel pomeriggio e con calma presi a prepararmi per quell’incontro al quale ancora non riuscivo a credere. Presi la migliore camicia, un po’attillata e il mio grosso orologio di cuoio. Curai con attenzione la scelta di tutto. Stavolta sapevo a cosa andavo incontro e volevo essere perfetto. Quasi come se fosse un primo appuntamento.
    
    Nel tragitto verso casa l’aria era frizzante e sapeva di speciale, sapeva di una sorta di prima volta della quale sentivo la presenza senza essere in grado di spingermi a dire come sarebbe poi andata. Pensai a Daniela per la strada, pensai a tutti i pomeriggi di molti anni prima, quando Daniela portava le bambine a giocare con mia sorella; pensai alle sue camicette, alle gonne spesso un po’ troppo succinte non certo di quelle che metti in tribunale e non proprio da madre di famiglia e a tutte le seghe che ero stato capace di farmi pensando a lei in quei pomeriggi riscaldati dalla sua presenza, rubando qua e là istantanee del suo corpo per incollarle e farne fantasia dentro di me. Non c’erano domande quel giorno. Non c’erano nemmeno più ansie. Solo la ferma consapevolezza di avere sempre più fame di lei!
    
    Arrivai sotto il portone di casa, quel portone che alla mente portava tanti ricordi: le tante volte in cui andavamo lì invitati da lei a cena, le volte in cui passavo a prendere un dolce e puntualmente lei per prendere una busta si piegava, ignara del piacere che quel suo gesto riusciva a darmi con quei bellissimi primi piani ...
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