1. Il palcoscenico della trasgressione


    Data: 29/12/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Quel_bravo_ragazzo, Fonte: Annunci69

    Se fosse stato un fumatore quello poteva essere il momento perfetto per una sigaretta. Poi un’altra, e un’altra ancora, fino a colorare i denti di nicotina e ad impestarsi l’alito. Tutto sommato era meglio non esserlo. Si trovava in quel luogo per un incontro, il primo incontro al buio con una perfetta sconosciuta, con cui avrebbe condiviso un aperitivo e più tardi – forse – il talamo coniugale.
    
    Era un tiepido pomeriggio di metà primavera in Piazza Aulenti a Milano. Il ragazzo si era messo a sedere sul muricciolo che circondava i giochi d’acqua, la gamba sinistra fremeva ritmicamente per l’emozione. Poco più in là un uomo dai capelli brizzolati, decisamente più rilassato, sfogliava distrattamente “Il sole 24 ore” con lo sguardo nascosto dalle lenti di un paio di Ray-Ban Aviator. Alle loro spalle si stagliavano la linea elegante del Pavillon Unicredit e i giardini verticali dell’architetto Boeri, palazzi ormai diventati il vero emblema della Milano del nuovo millennio, così come la Torre Velasca lo era del secolo precedente.
    
    Non era certo la piazza più bella della città, ma quella simbolo del cambiamento. E quale altro luogo avrebbe potuto incarnare meglio la voglia di cambiamento, di rivalsa erotica e trasgressiva che quel bravo ragazzo stava attraversando in quella delicata fase della sua vita?
    
    Così immerso nei suoi pensieri nemmeno guardava l’orologio, finché la vide o almeno immaginò fosse lei.
    
    Una slanciata figura femminile si stava lasciando trasportare ...
    ... dalle scale mobili. Chioma fulva ondeggiante da leonessa, elegante camicetta color panna, gonna nera appena sopra al ginocchio, autoreggenti del medesimo colore e un paio di stivali in pelle, di quelli che non trovi alla Garibaldina o da Pittarello. Insomma stivali da Signora.
    
    Ancheggiava provocante e percorsi pochi passi si girò guardandosi attorno con un sorriso malizioso, da bimba che sta commettendo una marachella. Due colpi di tacco ripetuti e un selfie con la sommità del più alto grattacielo della città. Era il segnale. Era Lei.
    
    L’adrenalina e la noradrenalina in circolo gli facevano battere il cuore all’impazzata, effetto della reazione più primitiva dell’uomo: quella di “attacco e fuga”. Però quel ragazzo non doveva fuggire, doveva “solo” attaccare e sc***re quella Donna così attraente che intanto scattava il secondo selfie da diversa angolazione.
    
    "Lucrezia?” – domandò il ragazzo con un filo di voce, per un attimo temendo di aver sbagliato persona. Ma non appena incrociò il suo sguardo, giusto il tempo di un battito di ciglia, le labbra della donna si strinsero per regalargli due baciotti adolescenziali sulle guance.
    
    "Certo che sono io, cosa credi? O forse te ne stai qui a tampinare tutte le belle donne di Milano?” – la frase era volutamente provocatoria, quanto bastava per rompere il ghiaccio senza bisogno di chiacchierare sulla meteo – “Sono qua da un’ora e per adesso non ho visto nessuna come te. Sei la prima Signora con cui dividerei un tagliere di ...
«1234»